Greenaccord celebra sulle Dolomiti la Giornata per la salvaguardia del Creato
Una camminata sulle Dolomiti tra il Trentino e il Veneto. E’ così che da domani diversi
giornalisti di testate nazionali celebreranno la VII Giornata per la salvaguardia
del Creato che si celebra il prossimo primo settembre. L’iniziativa, promossa dall’associazione
culturale Greenaccord Onlus, coinvolgerà anche dei gruppi giovanili provenienti
dalle diocesi di Belluno, Trento, Bolzano e Como. Marina Tomarro ha intervistato
Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord:
R. - Partiremo,
innanzitutto, dall’idea di contemplazione. Portare i giornalisti a contemplare uno
dei paesaggi più belli del territorio italiano le montagne delle Dolomiti, partendo
dalle Pale di San Martino fino ad arrivare alle Dolomiti bellunesi. E poi anche il
cammino come scoperta di sé e dei compagni di viaggio. Ci saranno tanti giovani che
affiancheranno i giornalisti. Questo rapporto tra giornalisti e giovani serve per
far crescere il desiderio di responsabilità personale; mani operose che possano aiutare
a risanare le ferite inferte dall’uomo al Creato.
D. - Tema della Settima giornata
per la salvaguardia del Creato, è proprio "educare alla custodia del Creato per sanare
le ferite della Terra". Allora quanto la comunicazione può fare in questo senso?
R.
- Io direi che è un ruolo importantissimo, perché noi chiamiamo i giornalisti che
si occupano dell’ambiente “Sentinelle del Creato”, proprio per voler dimostrare che
loro sono persone chiamate a vigilare, innanzitutto, affinché queste ferite non vengano
inferte, e se ci sono, aiutare ad informare la popolazione a far si che tanta gente
si rimbocchi le maniche e, soprattutto, anche a guidare le scelte politiche verso
itinerari più sostenibili, e soprattutto attenti all’amore per il Creato.
D.
- E nel cammino, i giornalisti attraverseranno anche alcuni boschi storici. Perché
questa scelta?
R. - I boschi sono i polmoni del pianeta, ci danno aria e ci
consentono di vivere. Quindi hanno una valenza enorme, anche per l’economia locale,
perché i boschi, gestiti bene, danno anche la possibilità di avere delle risorse economiche.
Vedo questa valenza del bosco e della montagna in genere, molto importante, anche
per ricordare che la montagna, è stata nella Bibbia, il luogo prediletto da Dio per
gli appuntamenti più importanti con l’uomo.
Ascoltiamo il commento di don
Giuseppe Bratti, direttore dell’ufficio di comunicazioni sociali per la diocesi
di Belluno Feltre, e tra i promotori dell’iniziativa.
“Le ferite della
Terra sono molteplici. Però, sono meno note le iniziative di salvaguardia del territorio
che quotidianamente, la gente che vive in montagna, opera e applica. È molto difficile
pensare che un prato falciato possa contribuire a sanare le ferite della Terra, sembra
una cosa ovvia. In realtà, se il prato non è falciato, prolifera un bosco - non coltivato
- e il territorio ne perde non solo in bellezza paesaggistica, ma anche in tenuta
delle acque meteoriche. Per cui è necessario che anche i mass media aiutino chi opera
e pratica questo tipo di attività, a diffondere questo messaggio”.