Costa d'Avorio: appello al dialogo per salvare il Paese dalla violenza
La nazione ivoriana è in “pericolo” e rischia un’esplosione a causa dell’“odio, delle
violenze e dell’intolleranza”: è il quadro difficile tracciato all'agenzia Misna dal
presidente della Commissione dialogo, verità e riconciliazione (Cdvr), Charles Konan
Banny, dopo l’ondata di attacchi contro le Forze armate che da inizio agosto ha causato
una decina di vittime. Ma, secondo l’ex primo ministro, “non è ancora troppo tardi
per rimettersi sulla strada della riconciliazione”. Banny si aspetta dal Capo di Stato
Alassane Dramane Ouattara, “presidente di tutti gli ivoriani”, “iniziative tese alla
ripresa del dialogo con l’opposizione”. Nonostante la crisi post-elettorale – conclusasi
con 3000 vittime – sia terminata da maggio 2011, la Costa d’Avorio è regolarmente
teatro di violenze, attacchi armati e scontri intercomunitari che allontanano il ritorno
alla sicurezza e alla stabilità. Parte in causa nel clima di insicurezza diffusa soprattutto
nelle regioni occidentali è l’opposizione politica del Fronte Popolare Ivoriano (Fpi)
dell’ex presidente Laurent Gbagbo, in attesa di processo per crimini contro l’umanità
presso la Corte Penale Internazionale (Cpi) dell’Aja. Ai sostenitori di Gbagbo, che
hanno “perso al gioco democratico”, il presidente della Commissione dialogo, verità
e riconciliazione ha chiesto di “accettare la mano tesa dal governo” e di “sedersi
al tavolo del dialogo in tutta onestà, libertà e sincerità”. Banny si è proposto come
mediatore dicendosi anche pronto a “parlare direttamente o indirettamente” con l’ex
presidente. E’ prevista per domani ad Abidjan l’apertura del processo a carico di
Laurent Akoun, segretario generale ad interim del Fpi, accusato di disturbo dell’ordine
pubblico per le sue dichiarazioni durante un comizio politico tenuto all’inizio del
mese. Prima di lui è stato arrestato il numero tre del partito, l’ex ministro Alphonse
Douati, incolpato per minaccia alla sicurezza dello Stato. Dal Ghana, dove è stato
arrestato la scorsa settimana, potrebbe essere estradato Justin Koné Katinan, portavoce
in esilio di Gbagbo. Da subito il governo ha accusato le forze pro-Gbagbo di coinvolgimento
nelle aggressioni a carico delle Forze armate di Costa d’Avorio (Frci) mentre per
l’opposizione si sta trattando di una vera e propria “persecuzione”, di una “caccia
alle streghe”. (R.P.)