Yulia Tymoshenko resta in carcere. L'Alta Corte ucraina respinge l'appello
L'Alta Corte dell’Ucraina non ha accolto il ricorso di parte e ha confermato la condanna
a sette anni di reclusione per “abuso di potere” inflitta a carico dell'ex premier
Yulia Timoshenko, in carcere da agosto 2011. La condanna è relativa a un contratto
di fornitura di gas dalla Russia, giudicato sfavorevole e per il quale l'allora premier
Timoshenko avrebbe esercitato indebite pressioni. La leader dell'opposizione ha sempre
accusato il presidente filo-russo Viktor Yanukovic di essere il regista di strategie
volta ad eliminarla politicamente. Davanti alla Corte di Kiev, si sono radunati un
centinaio di sostenitori della Timoshenko, che non era presente in aula. La 51enne
leader della cosiddetta Rivoluzione Arancione dopo essere stata rinchiusa nella colonia
penale di Kharkiv, nell'est del Paese, è stata in seguito trasferita in un ospedale
cittadino e viene curata da un medico tedesco. Ha sempre rifiutato le cure dei dottori
ucraini, nel timore che vogliano eliminarla. Alla vigilia degli Europei di calcio
2012, ospitati da Polonia e Ucraina, le sue foto con il corpo pieno di lividi hanno
fatto il giro del mondo: l'ex premier denunciava di aver subito maltrattamenti in
cella.