2012-08-29 14:09:54

Libia: centinaia di migranti a rischio espulsione


Maltrattati, rinchiusi in luoghi malsani e ora anche a rischio espulsione: queste le condizioni di vita di centinaia di migranti dell’Africa sub-sahariana trattenuti in centri allestiti in alcune zone della Libia. Lo riferisce l’agenzia Habeshia per la cooperazione allo sviluppo diretta da padre Mussie Zerai, secondo cui i migranti potrebbero adesso essere deportati verso i Paesi da cui per motivi diversi erano fuggiti. “In queste ore i militari libici stanno costringendo queste persone a farsi registrare dalle rispettive ambasciate con lo scopo di espellerli. Questo atto grave, accompagnato da violenze fisiche, è contro il diritto umanitario internazionale” scrive padre Zerai. Secondo le informazioni di Habeshia oltre mille persone, per lo più originarie di Eritrea, Etiopia e Somalia, sono attualmente detenute nei tre centri di Hums, Tuewshia e Bengasi. Numerosi sono i casi di abusi, anche ai danni di donne e minori, di migranti costretti a lavori forzati, di torture. Secondo le informazioni raccolte da padre Zerai, nei giorni scorsi almeno tre migranti sono stati inoltre uccisi e chiunque abbia tentato la fuga, quando ripreso, è stato selvaggiamente picchiato. Fonti locali della Misna riferiscono inoltre che la scorsa settimana il tentativo di alcuni migranti di salire a bordo di un barcone per raggiungere l’Europa è stato bloccato con l’uso di armi da fuoco: incerto in questo caso il bilancio. “Da una Libia democratica ci aspettavamo maggiore rispetto dei diritti umani – conclude padre Zerai – e una seria lotta contro il razzismo di cui sono vittima gli africani; una lotta serrata contro ogni forma di discriminazione su base religiosa ed etnica”. (R.P.)







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