Al via a Venezia, la 69.ma edizione della Mostra del Cinema
Mostra degli autori, declinazioni della realtà tra crisi e ideologie, ansie di libertà
e povertà diffuse, parca presenza di star americane e inaspettate scoperte dai Paesi
cinematograficamente emergenti, come l’Arabia Saudita: tutto il mondo e tutti gli
umori saranno rappresentati a Venezia a partire da oggi e nei prossimi undici giorni
di Mostra del Cinema, giunta alla 69.ma edizione. Il servizio di Luca Pellegrini:
Un Festival
che non si guarda alle spalle, se non per il prestigio e la storia che lo contraddistinguono.
Prudentemente, invece, sono i progetti possibili e compatibili quelli che segnano,
prima ancora che il sobrio programma voluto dal direttore Alberto Barbera, la Mostra
del Cinema che questa sera s’inaugura con la tradizionale cerimonia di apertura e
la presentazione della giuria, capitanata dallo schivo e autorevole regista americano
Michael Mann. Il presidente della Biennale, Paolo Baratta, parla di renovatio
necessaria e ponderata, con il rinnovo, appunto, delle strutture esistenti e la messa
al bando definitiva di faraonici progetti impossibili. Ma sa bene che la competizione,
in anni di crisi, è più accesa. Conferma la sua percezione e traccia la strada dei
prossimi anni:
R. - Mentre si rinnovano le strutture, mentre si compete in
campo internazionale, mentre si devono evidenziare anche le ragioni di questa competizione,
la gente è sempre un po’ distratta, e pensa sempre che tutto quello che sia accaduto
prima, possa sempre accadere. Però, nello stesso tempo, bisogna anche avere la capacità
della confirmatio appunto, cioè bisogna saper essere molto fedeli a sé stessi,
a quello che si è e alle ragioni per cui il mondo ti stima: la libertà, la ricerca
del nuovo, la ricerca del diverso; bisogna andare a cercare i nuovi talenti, dove
sono, e quindi lo spirito di Venezia che si ripercuoterà molto in questo festival,
sarà un grande festival con tante scoperte.
D. - Lei ritiene importante la
collaborazione tra le varie sezioni - cinema, danza, musica, teatro, arte e architettura
- della Biennale...
R. - Questo troverà la sua manifestazione ulteriore nella
cosiddetta “Biennale college”, che abbiamo attivato. A fianco alle grandi manifestazioni
con le quali si porta a conoscenza del mondo quanto l’arte sta producendo nei vari
settori, ci siamo impegnati nella formazione dei talenti. I supporti che possono accompagnare
i giovani che vogliono intraprendere un’attività da artista sono troppo pochi così
come gli aiuti che gli consentono di attraversare la strada. Noi siamo il luogo ideale,
dove aggiungendo uno sforzo ulteriore, possiamo indurre giovani a cimentarsi, dando
loro la soddisfazione di essere visti, di incontrare i maestri e di cimentarsi con
loro in un lavoro.