2012-08-28 07:11:16

Perù: per la mediazione della Chiesa nuovi spiragli per la soluzione del conflitto minerario


In Perù si sta aprendo “uno scenario di riconciliazione”, dopo la repressione delle proteste violente del luglio scorso contro i progetti minerari nei dipartimenti di Cusco e Cajamarca e dopo l’annuncio del loro temporaneo rinvio. Ad affermarlo sono mons. Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo e presidente emerito della Conferenza episcopale peruviana, e il sacerdote Gaston Garatea, chiamati dal Governo peruviano e dalle aziende minerarie a mediare nel conflitto scoppiato nei mesi scorsi. In questo nuovo processo, sottolineano in una dichiarazione ripresa dall’Osservatore Romano i due esponenti della Chiesa peruviana, “il Governo centrale, quello regionale e la società mineraria devono ripristinare un dialogo sincero al fine di affrontare le questioni ancora irrisolte alla radice”. Secondo mons. Cabrejos e padre Garatea tale processo ”dovrebbe contribuire a sensibilizzare la società mineraria sulle proprie responsabilità e lo Stato sul suo ruolo indispensabile di supervisore del lavoro di queste aziende”. Sul tappeto – affermano - ci sono il diritto a un lavoro equo e giustamente retribuito e le “sofferenze della popolazione, di intere famiglie, di madri, di padri, di anziani, di piccoli”. Il progetto di Conga per l’estrazione di oro e rame nel nord del Perú - con un investimento previsto di 4,8 miliardi di dollari — ha incontrato una dura opposizione da parte della popolazione di Cajamarca per i danni all’ambiente e l’inquinamento che subirebbero le falde acquifere. “Guarire le ferite è un compito essenziale al fine di creare un clima di fiducia e comprensione che permetta, in un prossimo futuro, di poter parlare davvero di benessere e progresso”, sottolineano i due mediatori della Chiesa facendo notare che “la popolazione di Cajamarca vuole vivere in armonia sociale, partecipare alla discussione del suo modello di sviluppo e guarda con interesse il dibattito inerente agli studi di impatto ambientale, all’uso del suolo, alla pianificazione delle risorse, alle sorgenti dei bacini idrografici e alla qualità e quantità d’acqua nella regione”. (L.Z.)







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