NIGERIA: Per i vescovi della provincia ecclesiastica di Ibadan cristiani e musulmani
devono lottare insieme
IBADAN - La religione è una “cosa sana e piacevole per l’umanità”; senza di essa,
“ il mondo diventerebbe una giungla caotica, governata solo dai capricci e dalle fantasie
bestiali dell’uomo”. Per questo, “facciamo appello a tutti i responsabili cristiani
e musulmani per salvare la religione dal ridicolo, predicando giustizia, tolleranza
e dialogo ai loro fedeli, in ogni circostanza”. I vescovi cattolici della provincia
ecclesiastica di Ibadan, in Nigeria, rispondono così a quegli analisti che, in merito
agli attacchi terroristici del movimento islamico Boko Haram, “hanno concluso che
la religione, più che essere una soluzione, è in realtà parte dei problemi della Nigeria”.
In un comunicato, ripreso dall’Osservatore Romano, a firma dell’arcivescovo di Ibadan,
Felix Alaba Adeosin Job, e del vescovo di Ekiti, Felix Femi Ajakaye, si mette in evidenza
come, più volte, i leader cristiani e musulmani abbiano fatto sentire la loro voce
e mostrato concreta dedizione per unire le comunità, con l’obiettivo di affrontare
la sfida della sicurezza nel Paese, in particolare i peccati compiuti in nome della
religione. «Prevenire non è solo meglio ma anche più conveniente che curare”, scrivono.
Come cattolici, “consigliamo umilmente a tutti la nostra strategia di strenuo impegno
per la coesistenza pacifica e il reciproco rispetto di ognuno, indipendentemente dalla
religione o dalla classe sociale». Per questo «nelle nostre istituzioni, scuole, cliniche,
nei nostri ospedali, ospitiamo credenti di tutte le fedi. Forniamo lavoro e formazione
per tutti, indipendentemente dalla religione. Cerchiamo di metterci in relazione con
gli altri in ogni occasione con correttezza e nel rispetto dei loro diritti e della
loro dignità, senza discriminazioni. E promuoviamo piattaforme per il dialogo e l’interazione
fra credenti di tutte le fedi attraverso programmi e forum organizzati dai nostri
servizi ecclesiali. Le resistenze non mancano ma noi insistiamo con grande speranza,
sapendo che questa è l’unica scelta per il futuro». Del resto, «la vera religione
promuove l’amore di Dio e del prossimo, il rispetto per i diritti di tutti e “sfida”
gli altri a chiarire apertamente la propria posizione”. (L’Osservatore Romano)