2012-08-28 14:21:54

Mons. Pagano alla Perdonanza de L'Aquila: torni a risplendere la memoria di Celestino V


Il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, mons. Sergio Pagano, ha tenuto lunedì sera una Lectio magistralis, presso la chiesa di San Giuseppe Artigiano all'Aquila, nell’ambito della celebrazione della Perdonanza Celestiniana. La Lectio è stata seguita dall'esposizione, presso la sede della Banca d'Italia dell'Aquila, della pergamena con la quale i cardinali annunciarono a Pietro del Morrone la sua elezione al soglio Pontificio, nel 1294. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Serve un’opera che raccolga tutti gli scritti e i documenti su Celestino V. E’ l’auspicio levato, ieri, da mons. Sergio Pagano all’Aquila dove ha tenuto una Lectio magistralis sulla figura santa e sempre affascinante del “Papa eremita”. Il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano ha osservato come la figura di Pietro del Morrone non trovi ancora concordi tutti gli storici e sarebbe dunque necessario avere un corpus sicuro degli scritti celestiniani. Quest’opera, ha detto ancora mons. Pagano, potrebbe vedere la luce “con la rinascita della città dell’Aquila” così duramente colpita dal terremoto. Ha così espresso l’augurio che “la meritata e duratura memoria di papa Celestino torni a risplendere non solo a Collemaggio, dove riposano le sue spoglie, ma nella città” che egli vide nel suo ingresso da nuovo Pontefice.

Mons. Pagano non ha mancato di soffermarsi sul momento storico del Conclave che, il 5 luglio 1294, elesse in modo improvviso e inatteso Pietro del Morrone a Successore di Pietro. Il presule ha ricordato il segno indelebile lasciato dal brevissimo Pontificato di Celestino V, appena 6 mesi. Di lui, ha aggiunto, si occuparono i poeti e i cronisti dell’epoca, “tramandando a noi la bella memoria di un uomo integro e di un santo”. E nonostante i giudizi discordanti degli storici sul suo Pontificato, ha osservato, nessuno ha messo in dubbio l’“assoluta moralità di Papa Celestino", né "la sua estraneità ai disegni di potere o di mondano prestigio". Il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano ha, infine, evidenziato che non è un caso se proprio il secolo che si chiudeva con Celestino V aveva visto, “al suo sorgere, il grande spirito riformatore di Francesco d’Assisi”.







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