Scontri nel centro di Damasco. Il dramma di un milione e mezzo di profughi. Gli aiuti
della Croce Rossa
Siria: scontri armati e forti esplosioni stamane in pieno centro a Damasco, dove i
ribelli hanno abbattuto un elicottero nella parte nordorientale della città. Intanto
da Teheran giunge la voce che il presidente siriano Assad vorrebbe incontrare l’opposizione.
A riferirlo è il presidente della Commissione Esteri del parlamento iraniano in visita
ieri in Siria, ribadendo la disponibilità di Teheran di ospitare eventuali negoziati.
Roberta Gisotti ha raccolto la testimonianza di Francesco Rocca, commissario
straordinario della Croce Rossa Italiana, giunto a Damasco per consegnare 350mila
euro alla Mezzaluna Rossa in aiuto alla popolazione civile coinvolta nel conflitto,
che dal marzo 2011 ha causato 25 mila morti:
R. – Praticamente
da ieri sera stanno bombardando, gli elicotteri lanciavano razzi nella zona est… Poi
man mano nella nottata e questa mattina si sono avvicinati al centro. La situazione
è molto seria sotto il profilo umanitario. Ormai sono centinaia di migliaia gli sfollati
dalle zone dei combattimenti. La Croce Rossa italiana sta cercando di sostenere la
Mezzaluna siriana per rispondere ai bisogni che, potete immaginare, sono enormi.
D.
- Sappiamo che il Comitato internazionale della Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa non
hanno mai lasciato il campo…
R. – Le condizioni di sicurezza sono estremamente
volatili, ci si può trovare in una zona oggetto di scontri all’improvviso, quando
tutto sembra tranquillo. Loro continuano a lavorare, hanno già perso sei volontari,
però la Mezzaluna siriana in questi giorni, anche a Daraya due giorni fa ed anche
oggi, continua a fare il suo lavoro nelle zone oggetto di combattimenti. Ovviamente,
compatibilmente con la sicurezza sul luogo.
D. – Lei si è incontrato a Damasco
con il suo omologo della Mezzaluna Rossa: qual è stato l’oggetto del vostro colloquio?
R.
- Noi abbiamo stanziato 350mila euro ma sappiamo che sono una goccia nel mare. Quindi
abbiamo parlato su come sviluppare il nostro aiuto sulle aree di bisogno immediate
e vedere come implementare i soccorsi e la presenza della Croce Rossa Italiana in
questa area. Principalmente pensiamo di lavorare nelle aree dove sono i profughi,
dove sono gli sfollati, che hanno un bisogno enorme.
D. - Quali sono le necessità
più urgenti?
R. - Sicuramente quelle alimentari perché ormai il Paese economicamente
sta collassando. L’altro aspetto è quello del supporto psicologico perché parliamo
di migliaia e migliaia di bambini che si trovano sotto le bombe, che sono scappati
da una situazione di conflitto e c’è bisogno di accompagnare la Mezzaluna siriana
in questa attività così importante. Come Croce Rossa Italiana abbiamo già una buona
esperienza, lo stiamo facendo oggi in Palestina, e pensiamo di portare questa esperienza
anche qua.
D. – E’ bene che i media tengano i riflettori accesi sull’attività
umanitaria...
R. - Assolutamente sì, perché si parla soltanto dell’aspetto
politico e ci si dimentica che in questo momento le stime ci dicono che gli sfollati
superano il milione e mezzo. Stiamo parlando di numeri enormi di cui parliamo troppo
poco, secondo me. Focalizzare sui bisogni delle persone, rimettere al centro l’uomo,
per noi è importante e questa è la condizione essenziale per fare anche una corretta
informazione.
D. - Lei adesso dov’è diretto dopo Damasco?
R. – Io adesso
sto tornando a Beirut dove farò un punto della situazione con il responsabile di zona
della Federazione internazionale della Croce Rosa e poi rientro in Italia.