2012-08-25 13:11:56

Guinea. Allarme di Caritas italiana: preoccupanti notizie di ripetute violenze sulla popolazione


Sempre più preoccupanti le notizie di ripetute violenze giunte nelle ultime settimane dalla Guinea, dove le conseguenze della presenza di compagnie minerarie straniere ha conosciuto uno sviluppo sanguinoso. Dalla fine di luglio – riferisce L’Osservatore Romano - sono in corso nella Regione Forestale proteste violente e, in risposta, gravi atti di repressione con uccisioni e torture. La Caritas Italiana si è mobilitata: è attualmente presente nel territorio con giovani in servizio civile che stanno attuando un attento monitoraggio della situazione e delle urgenze umanitarie delle popolazioni così duramente colpite. Caritas Italiana sta camminando a fianco delle strutture cattoliche del Paese, in un percorso di primo intervento, poi di accompagnamento e di crescita reciproca al fine di aiutare le comunità locali ad essere protagoniste della loro rinascita e del loro sviluppo. Particolare attenzione è data al sostegno agli organismi Caritas locali al fine di rafforzarne la capacità di analisi e di risposta ai bisogni e di animazione e partecipazione della comunità. La collaborazione e lo scambio con le Caritas locali portano Caritas Italiana a intervenire in favore delle persone più vulnerabili: malati, disabili, anziani, donne, minori, rifugiati e migranti. All’origine dell’escalation di sanguinosa violenza, i fatti del 31 luglio scorso nel villaggio di Zogota, nella diocesi di N’Zérékoré, quando, dopo mesi di proteste inascoltate rispetto alla mancanza di alcun beneficio per la popolazione locale dall’estrazione delle ricchezze minerarie, gruppi di manifestanti si sono concentrati fuori della sede della società mineraria brasiliana Vale per poi saccheggiarne e vandalizzarne i siti provocando danni ingenti. Violentissima la reazione delle autorità locali con azioni di repressione notturne con l’impiego di granate, uccidendo almeno 5 persone e praticando molteplici atti di tortura e mutilazioni. La Caritas diocesana di N’Zérékoré si è recata subito sui luoghi dei fatti per fornire un conforto spirituale, raccogliere informazioni e consegnare un piccolo contributo in denaro. Un piccolo gruppo di suore si è poi recato più volte nei luoghi per assistenza alle famiglie delle vittime: un segno di vicinanza molto apprezzato dalla comunità locale. Caritas Italiana sostiene e collabora da anni con la Caritas di N’Zérékoré. La sua presenza e l’impegno nel Paese è conseguente al lavoro portato avanti dalla Fondazione giustizia e solidarietà della Conferenza episcopale italiana (Cei) nei progetti che hanno seguito la campagna giubilare per la cancellazione del debito. Dal 2008 Caritas Italiana opera nel Paese, in particolare nella diocesi di N’Zérékoré, dove è coinvolta, grazie anche alla presenza di operatori espatriati. La diocesi di N’Zérékoré è suddivisa in quattordici parrocchie e il suo territorio copre la regione forestale a sud-est del Paese; Gouécké è un villaggio situato a circa 40 km dalla città di N’Zérékoré. I progetti sviluppati in loco sono: sostegno e accompagnamento alla Caritas diocesana — Organisation Catholique pour la promotion humaine (Ocph) — e, nello specifico, del Centro medico-chirurgico di Gouécké e del settore sanitario della diocesi. Dal 2010 Caritas Italiana interviene anche a livello nazionale, in collaborazione con altre Caritas, in un processo di accompagnamento per la ristrutturazione della Caritas nazionale guineana. Intanto l’organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana sta ricercando personale qualificato per aiutare le popolazioni della Guinea Conakry. La figura professionale richiesta è quella di «coordinatore di progetto». Si tratta di offrire un supporto tecnico alla diocesi di N’Zérékoré per il miglioramento della qualità e dell’organizzazione dei diversi servizi sanitari offerti dall’ufficio Caritas della diocesi stessa e, in particolare per le fasi di conclusione dei lavori di equipaggiamento e di avvio al funzionamento del piccolo ospedale rurale di Gouécké. Malgrado le sue ricchezze naturali, la Guinea non riesce a far uscire la popolazione da una povertà che nelle zone rurali del Paese diventa spesso miseria. Si pone al 178° posto su 187 Paesi nell’indice di sviluppo umano 2011 delle Nazioni Unite, nonostante detenga circa la metà delle riserve mondiali di bauxite, e ne sia uno dei primi produttori al mondo.







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