Fase due del governo Monti. L'Ucid: puntare su sviluppo e produttività
Start up, commercio elettronico, banda larga, semplificazioni. Sono le misure per
lanciare la "Fase due" della crescita, discusse ieri dal governo Monti e che arriveranno
a settembre. Tra i provvedimenti allo studio una revisione degli incentivi alle imprese
per premiare quelle aziende che innovano di più e le nuove iniziative. L’obiettivo
è anche rilanciare l’occupazione. Alessandro Guarasci ha sentito il vicepresidente
dell’Ucid, Manlio D’Agostino:
R. - Speriamo
che siano realmente mirati, ma non tanto ad individuare singole attività, ma quelle
attività che abbiano un forte contenuto di produttività, cioè un risultato abbastanza
certo per quello che può essere certo il risultato di una pubblica amministrazione...
D.
- Migliori incentivi alle imprese vuol dire anche cercare di invertire la tendenza
della disoccupazione che è tragicamente in aumento?
R. - È vero che molti imprenditori
italiani hanno grandi risorse e grandi disponibilità, ma è altrettanto vero che se
non hanno quel minimo di certezza, l’investimento ritornerà ad essere in attività
finanziarie e non in attività imprenditoriali, e di conseguenza con una buona ricaduta
sull’occupazione, ma soprattutto avverrà all’estero. Quindi la razionalizzazione degli
incentivi ci deve essere, ma deve essere pensata tanto per essere appetibile, quanto
per portare risultati abbastanza immediati.
D. - Il governo ha avviato anche
tutta una serie di liberalizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico. È questa
la strada giusta?
R. - Abbiamo tantissimi immobili. Qui si parla troppo spesso
di vendere per abbattere il debito pubblico, ma è una soluzione che ha un effetto
molto immediato e poco di lungo termine. Soprattutto in Inghilterra, esiste la logica
del lease, quindi della concessione a lunghissima scadenza; in Inghilterra
sono 99 anni. Perché, ad esempio, non prendere il modello del lease, anche
in Italia? Riusciremo ad ottenere due grandi benefici: nel brevissimo termine la liquidità,
e nel lungo termine riacquisire un bene che è stato rimesso in funzione, ristrutturato
e che può essere ulteriormente riconcesso.