Sudamerica: crescono la popolazione urbana e il divario sociale
Entro il 2050 nove latinoamericani su 10 vivranno in città portando nuove criticità
alla regione, la più urbanizzata del pianeta. È allarme lanciato dal Programma delle
Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un-Habitat) in un rapporto citato dalla
Misna. Una crescita, quella delle città - il cui numero è aumentato sei volte in
mezzo secolo – che è stata “traumatica, a volte violenta, a causa della sua velocità
contraddistinta dal deterioramento dell’ambiente e, soprattutto, da una profonda disuguaglianza
sociale”, si legge nel documento dell’agenzia dell’Onu. L’America Latina è ritenuta
fin dagli anni ’70 l’area del pianeta più marcata dal divario sociale – con il 20%
della popolazione più ricca che gode di un ingresso pro capite quasi 20 volte superiore
al 20% dei più poveri. Tra il 1990 e il 2009 la disuguaglianza è cresciuta in particolar
modo in Colombia, Paraguay; sul fronte opposto si situano invece Venezuela, Uruguay,
Perù e Salvador. A pagare il prezzo più alto della disuguaglianza restano i giovani
e le donne, in uno scenario profondamente marcato dal cosiddetto ‘lavoro informale’:
un fenomeno che ha contribuito anche a mantenere alto il tasso di povertà che nei
centri urbani interessa globalmente 124 milioni di persone, principalmente in Brasile
(37 milioni) e Messico (25 milioni). (M.G.)