Cosa dice all'uomo
di oggi Papa Celestino V, al secolo Pietro Angeleri? "Ci dice di guardare in alto,
alla santità. Se camminiano basso, si appiattisce la vita. Ai pastori della Chiesa,
per esempio, dice di non attaccarsi al potere ma di avere come unico tesoro Dio. E'
questo un vero atto di conversione e umiltà". Così il vescovo di Sulmona Angelo Spina,
Delegato in Abruzzo per il Laicato, in apertura della 718ma edizione della Perdonanza
Celestiniana. "La santità di Celestino è di grande attualità anche per la coscienza
dei giovani. In una società che diventa sempre più una società della maschera e dell'attaccamento
alle cose, Celestino ripropone l'uomo che si lascia occupare il cuore da Dio. La
povertà - sottolinea Mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano, Delegato regionale
per la Pastorale giovanile - nella profezia di Celestino è tornare a dire Dio
mi basta". E aggiunge Mons. Spina: "Si sono viste cadere le case a
L'Aquila, ora è tempo di ricostruire. Però prima del sisma forse i cuori erano già
caduti nelle relazioni umane. La perdonanza dice di guardare al bene comune e non
ai propri interessi egoistici". Ai nostri microfoni anche Rosanna Lancione, referente
della Caritas diocesana per il Progetto Animazione, regista dello spettacolo Come
il Buon Samaritano, in scena il 27 agosto al Ridotto Teatro Comunale de L'Aquila.
(a cura di Antonella Palermo)