Argentina: Commissione permanente dei vescovi discute della riforma del Codice
civile
È in corso di svolgimento a Buenos Aires la seconda riunione semestrale della Commissione
permanente della Conferenza episcopale argentina (Cea). Al centro dei lavori, presieduti
da mons. José Maria Arancedo, arcivescovo di Santa Fe e presidente della Cea, il
progetto di riforma del Codice Civile presentato il 27 marzo scorso dal Governo Kirchner
con l’avallo della Corte suprema, sul quale l’episcopato ha espresso in questi mesi
forti riserve con riferimento alla protezione della vita e della famiglia. A preoccupare
i vescovi, sono in particolare alcuni punti del progetto che riguardano la procreazione
assistita, l’utero in affitto, la donazione dei gameti post-mortem, il divorzio rapido
e i contratti pre-matrimoniali. Preoccupazioni formulate in una dichiarazione pubblicata
lo scorso mese di aprile al termine della 103.ma Assemblea plenaria della Cea. Il
documento rileva come prima necessità, di fronte all'annunciata riforma, di "riconoscere
la vita umana dal concepimento" e dunque di dare a essa "la necessaria protezione
giuridica" fino al suo termine naturale. Esso sottolinea poi il valore "della famiglia
fondata sul matrimonio in quanto relazione stabile fra un uomo e una donna e come
ambito primo dell'educazione dei figli". Per i presuli la famiglia "garanzia per la
società" è una ricchezza che ha radici nel profondo dell'anima del popolo argentino
e questa realtà non può essere stravolta col pretesto di un aggiornamento a tutti
i costi del Codice civile. Il documento dedica inoltre ampio spazio ai diritti del
bambino: rispetto della sua vita e della sua identità e dei suoi diritti ad avere
un padre e una madre. Le obiezioni dei vescovi – ha dichiarato il portavoce della
Conferenza episcopale, padre Jorge Oesterheld, a margine dei lavori – saranno fatte
presenti dalla Commissione episcopale della pastorale della vita invitata a partecipare
alle audizioni in parlamento sul nuovo testo. Tra gli altri argomenti all’esame del
Comitato permanente, gli ultimi dati sulla povertà, l’indigenza e il lavoro diffusi
dell’Università cattolica argentina (Uca). Dati, ha detto padre Oesterheld, che i
vescovi considerano preoccupanti. I lavori della Commissione si concludono domani.
(M.G.)