Grecia: nuovi tagli agli statali alla vigilia dell'incontro con il presidente dell'Eurogruppo
Juncker
Sul fronte economico, altra giornata importante per la Grecia. Dopo l’annuncio di
ulteriori tagli all’apparato statale, ad Atene oggi è atteso il presidente dell’Eurogruppo
Juncker. Sul tavolo dell’incontro con il premier greco Samaras, il nuovo pacchetto
di misure che dovrebbero garantire al Paese due anni in più per rientrare nei conti.
Intanto riforme per uscire dalla crisi sono invocate dalle agenzie di rating Moody’s
e Fitch per Italia, Spagna e Portogallo. Standard’s & Poors invece mette in allarme
gli Stati Uniti. Ce ne parla Benedetta Capelli:
E’ prevista
alle 18, ora italiana, la conferenza stampa del premier greco Samaras e il presidente
dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker: prima tornata di una serie di colloqui già fissati
in settimana con il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel.
Solo nel tardo pomeriggio si capirà se gli sforzi di Atene – tagli agli statali per
ulteriori 13,5 miliardi di euro, 2 in più del previsto – saranno premiati e quindi
si potrà sperare nello sblocco di una nuova tranche di aiuti per 30 miliardi da parte
di Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. In un’intervista al giornale tedesco
Bild, Samaras ha chiesto più tempo ai creditori “per far girare l'economia e aumentare
gli introiti statali”, ribadendo che un’eventuale uscita dall'euro sarebbe una catastrofe
per il Paese. Da Berlino arrivano segnali positivi; alcuni parlamentari tedeschi si
sono detti ottimisti sugli “aggiustamenti” chiesti da Atene anche se - hanno ribadito
- gli impegni concordati devono essere mantenuti. Stanno meglio Italia, Spagna e Portogallo
che, secondo l’agenzia di rating Moody’s ma anche per Fitch, percorrendo la strada
delle riforme strutturali già nel 2013 potranno sollevarsi dalla crisi. Parole che
hanno fatto bene alla borsa, Milano ha chiuso con +2,39%, la miglior piazza dopo Atene,
ma tutte hanno girato in positivo. Sotto i 410 punti lo spread tra i Btp e Bund, meglio
il differenziale con i Bonos spagnoli passati da 610 a 460 punti. Doccia fredda invece
per gli Stati Uniti: Standard & Poor’s ritiene che ci sia la possibilità di una nuova
recessione, in caso di contrazione del pil europeo: un’eventualità – dicono - che
“resta elevata”.