2012-08-19 14:45:21

Giornata umanitaria mondiale in ricordo delle tante vittime di un mestiere a rischio


“Persone che aiutano Persone”, il motto dell’odierna Giornata umanitaria mondiale, istituita in ricordo dell’attentato terroristico al quartier generale dell’Onu a Baghdad, il 19 agosto del 2003, che causò 22 vittime. Una ricorrenza che vuole dunque onorare la memoria dei molti operatori umanitari caduti e rendere omaggio a quanti in ogni luogo del Pianeta “continuano ad aiutare gli altri, senza badare a chi sono e dove si trovano”. Tra gli organismi partner della Giornata anche la Caritas Internationalis. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

(spot Beyoncé)

E’ la voce di Beyoncé che canta “I was here” la colonna sonora della campagna delle Nazioni Unite lanciata quest’anno su Internet per la Giornata umanitaria mondiale. “Un’opportunità storica” – sottolinea il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon – per unire un miliardo di persone in tutto il mondo in una buona azione: operatori umanitari per un giorno. Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati tra le agenzie ogni giorno in prima linea per aiutare gli altri.

R. – E’ un’iniziativa di sensibilizzazione per fare in modo che le persone riflettano sul tipo di lavoro umanitario, sulla sostanza di questo lavoro e anche sulla pericolosità del lavoro stesso. In questi ultimi anni specialmente, lavorare nei contesti di guerra dove gli obiettivi sono quasi sempre civili, è diventato un lavoro estremamente pericoloso. La commemorazione parte dall’attentato di Baghdad, ma devo ricordare che purtroppo ci sono stati tanti attentati negli anni e anche azioni specifiche contro operatori umanitari. Ci sono oggi operatori umanitari sequestrati, nelle mani dei rapitori; ci sono persone che ancora dopo l’attentato di Baghdad sono state uccise … E dunque, questo momento di riconoscimento vuole essere un momento di riconoscimento a tutte le vittime del lavoro umanitario di cui non si parla quasi mai: non fa notizia che un operatore umanitario venga ucciso, mentre molto di più se ne parla quando questo accade per altre categorie di persone che lavorano in questo contesto. Dunque ritengo che sia un’iniziativa importante, quella del segretario generale dell’Onu, che vuole far riflettere l’opinione pubblica su questo tema, cioè: aiutare gli altri è essenziale perché rinnova il nostro senso di appartenenza alla famiglia umana. E una Giornata come questa mira proprio a valorizzare questo tipo di sacrificio.

D. – C’è forse bisogno di maggiore consapevolezza e anche sostegno delle opinioni pubbliche nei vari Paesi per questo lavoro, appunto, spesso nel silenzio?

R. – Purtroppo, tra alcune forze politiche c’è una tendenza di screditarlo, di presentarlo come un lavoro di cui si potrebbe fare a meno. Io ritengo, invece, che fare a meno di questo lavoro significa penalizzare milioni di persone. Dunque, è importante oggi ristabilire questo concetto e rendere merito a chi, facendo questo lavoro, ha rischiato la propria vita. E purtroppo, tanti sono i colleghi che, in nome di un ideale, oggi non ci sono più.







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