2012-08-18 14:05:34

Capitolo generale dei Cappuccini. Fra Johri: la comunione, la sfida più grande del nostro tempo


Grande fermento per l’apertura domani a Roma dell’84.mo Capitolo generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Al centro dell’assemblea tra l’altro tematiche come la solidarietà del personale, le missioni nel mondo, le sfide da affrontare nel villaggio globale per rinsaldare la comunione tra i popoli e le culture. Cecilia Seppia ha raccolto il commento del Ministro Generale dell’Ordine Fra Mauro Johri:RealAudioMP3

R. – Il compito dei Cappuccini rimane di essere prima di tutto dei cercatori di Dio e testimoni dell’assoluto di Dio, anche in questo momento della storia, e d’altra parte, come figli di San Francesco, impegnati a vivere in semplicità, a vivere accanto ai poveri – poveri materiali ma poveri anche di senso, di Vangelo. Quindi, è mia intenzione che l’Ordine si impegni a fondo a continuare la presenza missionaria in luoghi molto discosti, molto difficili, andare lì dove nessuno vuole andare, ma che si impegni anche nelle nuove sfide che la Chiesa ci chiede di affrontare, come la nuova evangelizzazione nei Paesi dell’emisfero Nord del mondo.

D. – A proposito della nuova evangelizzazione: avete in cantiere alcune iniziative?

R. – Una è sicuramente quella di migliorare la presenza là dove siamo, con una migliore predicazione, con una migliore disponibilità ad accogliere, con una migliore offerta di quei servizi che da tempo si fanno, adattando in parte anche i nostri tempi ai tempi delle persone.

D. – Ad ottobre inizierà l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI per celebrare il 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II. Come vi state preparando a questo evento, e quale sarà il vostro contributo?

R. – Io penso che il nostro contributo debba essere prima di tutto di ascoltare attentamente quanto ci dirà il Sinodo per la nuova evangelizzazione, dove vi sarà pure una nutrita presenza di superiori generali; quindi noi, come religiosi, vogliamo far sentire anche la nostra voce e far sentire quale sarà il nostro contributo. Però penso che il primo passo da fare – e il Capitolo generale ci aiuterà a fare questo passo – è quello di essere evangelizzati noi stessi, cioè lasciarci raggiungere dalla novità del Vangelo per rinnovarci nel nostro atteggiamento di fede e di fiducia fondamentale, perché è soltanto essendo credibili che poi potremo invitare altri a fare questo passo.

D. – Nella sua lettera per l’inizio del Capitolo, lei ha invitato tutti i frati alla comunione. Come si raggiunge, oggi, questa comunione, non soltanto all’interno dell’Ordine ma a livello mondiale, tra religioni, culture diverse…

R. – La comunione è la sfida più grande del nostro tempo, perché possiamo comunicare molto di più, possiamo sentirci, è molto più facile raggiungerci in ogni parte del mondo, però, anche all’interno stesso dell’Ordine ci rendiamo conto di essere, oggi, una società multiculturale ma che siamo molto lontani dall’essere diventati una società interculturale, cioè dove le culture realmente si mettono in ascolto l’una dell’altra, dove a partire da un progetto evangelico le differenze non vengono vissute come una minaccia ma come un’offerta per crescere e arricchirsi reciprocamente. Questa è una sfida che avverto all’interno dell’Ordine, per mantenere l’unità dell’Ordine. Però, ritengo che questo sia il contributo maggiore che siamo chiamati a dare al nostro mondo sia come Chiesa sia come villaggio globale.







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