Al via domani il Meeting di Rimini, incentrato sul rapporto dell’uomo con l’infinito
A Rimini, fervono i preparativi per la XXXIII edizione del Meeting di Rimini, al via
domani, 19 agosto. Il tema di quest’anno, “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”,
è tratto dal primo capitolo dell’opera “Il senso religioso” di don Luigi Giussani.
Il Meeting - dopo la Messa celebrata dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi
- avrà come incontro inaugurale un dibattito sui giovani e l’economia al quale parteciperà
il premier italiano, Mario Monti. Sul tema del Meeting e il bisogno di infinito dell’uomo,
Luca Collodi, ha intervistato Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione
"Meeting per l’amicizia fra i popoli":
R. – Non è evidente
forse che esista questa coscienza della natura religiosa dell’uomo, però è evidente
che o l’uomo si guarda come una natura che proviene da qualcosa che è priva delle
contraddizioni, che è priva dei suoi stessi antecedenti, o oggi nella situazione drammatica,
in questa terra che trema, non può non domandarsi da dove viene e in che cosa consiste
il suo valore.
D. – L’uomo oggi come può far proprio il desiderio d’infinito?
Perché davanti ai problemi della quotidianità servono concretezze e spesso l’uomo
non ha la forza di guardare avanti...
R. – Forse, come don Giussani ci ha sempre
insegnato, se l’uomo si guardasse in azione, se l’uomo guardasse la sua vita, si accorgerebbe
che la sua vita è tutta intessuta di un desiderio di giustizia, di felicità, di bellezza,
che non è mai appagato. C’è una dimensione di esigenza infinita nella vita dell’uomo
che, in fondo, gli fa intuire che lui è fatto per qualcosa di infinito.
D.
– Come si può cogliere l’infinito? Forse attraverso il cuore e la ragione, in questo
rapporto che più volte il Papa ha sottolineato?
R. – Sì, certamente, perché
appunto il cuore dell’uomo desidera l’infinito, perché nulla gli basta. D’altra parte,
nel momento in cui l’uomo si guarda ragionevolmente non può non riconoscere che ieri
non c’era e oggi c’è, che adesso c’è, perché qualcuno lo sta facendo. Quindi, cuore
e ragione rimandano proprio l’uomo a riconoscere questa sua natura di rapporto con
l’infinito.
D. – Questa ricerca dell’infinito come può migliorare oggi la vita
dell’uomo nella società attuale, nelle problematiche, nella crisi economica?
R.
– E’ interessantissimo questo e sarà un grande tema del Meeting di quest’anno, perché
un uomo che si concepisce in questo modo è un uomo che ha una coscienza vivida della
sua libertà, della sua irriducibilità, del diritto che tutti gli uomini hanno alla
libertà. E’ un uomo che ha una coscienza vivida anche del cuore degli altri, di quelli
che fanno percorsi culturali, religiosi diversi dai suoi. E’ un uomo che matura dentro
di sé un amore e una passione alla vita e alla realtà, ai bisogni degli altri. Il
rapporto con l’infinito struttura l’uomo come una creatura diversa, come uno non proteso
al potere, ma proteso a servire il rapporto con l’infinito, suo e dei suoi fratelli
uomini.
D. – Questa ricerca dell’infinito come può cambiare la vita politica
dell’Italia di oggi, dell’Europa di oggi?
R. – Credo che questa sia una grande
scommessa, una grande sfida. Noi abbiamo veramente bisogno di vedere uomini definiti
da questo rapporto con l’infinito, che fanno politica, che guidano i nostri Paesi.
Abbiamo bisogno di vedere da loro che cosa significa il rapporto con l’infinito giocato
nella storia.
D. – Il Meeting quest’anno come prevede di affrontare queste
problematiche, con quali iniziative?
R. – Mostre, spettacoli e convegni, che
sono il tessuto del Meeting, oltre che convivenza, oltre che presenza dei 4 mila volontari,
oltre che amicizia fra le persone. Il Meeting apre questo convegno dedicato proprio
al tema dei giovani e della crescita, con la presenza del presidente del consiglio,
Mario Monti. Noi siamo molto onorati di avere anche quest’anno le massime autorità
dello Stato, proprio perché questo in noi rafforza la consapevolezza della responsabilità
storica che abbiamo. Il Meeting poi proseguirà con il tema dell’uomo religioso, affidato
al nostro vecchio grande amico, oggi cardinale, Julien Ries, e al professore Shodo
Habukawa, abate del Muryoko-in Temple in Giappone. Poi, importanti ospiti internazionali,
da Mary Ann Glendon a Wael Farouq, al cardinale Tauran, al presidente dell’assemblea
generale dell’Onu, al rettore dell’Università di al-Azhar,alministro
degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, su tutto questo orizzonte di questioni europee
e internazionali, legate ai grandi temi della convivenza fra gli uomini.