Usa. I vescovi: il rispetto dei lavoratori al centro dell'economia
“Il rispetto per il lavoro ed i lavoratori è la chiave di una rinnovata economia”:
è quanto scrive mons. Stephen Blaire, presidente della Commissione per la Giustizia
e lo sviluppo umano, organo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. In vista
del Labour Day, che quest’anno ricorre il 3 settembre, il presule ha diffuso
una nota, intitolata “Porre il lavoro e i lavoratori al centro della vita economica”.
“Milioni di americani – si legge nel testo – soffrono a causa della disoccupazione,
della sottoccupazione, della povertà, e ciò rappresenta un grave fallimento, economico
e morale, della nostra nazione”. Ricordando i 12 milioni di americani senza lavoro,
le tante persone sottopagate o che hanno rinunciato a cercare un impiego, i 10 milioni
di famiglie di lavoratori poveri, i 46 milioni, tra cui 16 milioni di bambini, che
vivono nella miseria, mons. Blaire parla di “un’economia fallata” e, citando l’Enciclica
“Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, ricorda che “la povertà è spesso il risultato
di una violazione della dignità del lavoro dell’uomo”, sia a causa della mancanza
di opportunità di impiego, sia per lo “scarso valore dato al lavoro e ai diritti che
ne derivano” (CV n.63). Di qui, la sottolineatura forte che il presule fa sui “terribili
costi umani” prodotti da un’economia fallata, ovvero “lavoratori sfruttati e maltrattati,
salari in calo, famiglie stressate”. Di fronte a tale realtà, nota mons. Blaire, “molti
lavoratori lottano per uno stipendio equo, un lavoro sicuro, per avere voce nel mondo
economico” poiché “non riescono ad acquistare i beni che producono, a soggiornare
negli alberghi che puliscono, a mangiare il cibo che raccolgono, preparano o servono”.
Per questo, scrive il vescovo statunitense, “un’economia che permette questo tipo
di sfruttamento e di abusi richiede la nostra attenzione e la nostra azione”. Ricordando,
quindi, l’impegno della Chiesa verso i lavoratori sfruttati, aiutati tramite il Servizio
per i migranti e i rifugiati e la Campagna cattolica per lo sviluppo umano, mons.
Blaire chiama in causa “ogni persona ed ogni istituzione” della società – imprese,
governo, sindacati, enti privati – affinché collaborino nel sostenere gli impiegati
e nel creare un sistema economico che “serva la persona, piuttosto che il contrario”.
Infine, il presule chiede di pregare per tutti i lavoratori, soprattutto per quelli
privi di un impiego dignitoso, affinché si instauri “un’economia giusta che davvero
onori la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori”. (I.P.)