"Maria ha partecipato
immediatamente della gloria del Figlio e ha goduto di questa gloria nella pienezza
della sua persona, anima e corpo. La sua Assunzione al cielo è in sostanza un sigillo
a tutta la singolarità della partecipazione di Maria all’evento Cristo". Cettina Militello,
mariologa, spiega il dogma dell'Assunzione della Vergine in cui "si
esprime la coerenza tra la conclusione e quella che è l’intera vita di fede di Maria.
Lei che è stata tabernacolo dell’Altissimo - precisa - non poteva subire il disfacimento
del corpo, alla sua fine terrena. Maria è attirata dalla forza del Signore, come
da una calamita. Ogni sforzo volontaristico della nostra fede non serve a nulla se
non c’è una grazia dall’alto sovrabbondante. E la Solennità celebrata dalla Chiesa
dovrebbe essere davvero una festa di bellezza". Dalla Basilica della Dormizione
sul Monte Sion - dove, secondo la tradizione gerosolimitana, è la tomba di Maria
(sulla base della tradizione apocrifa sarebbe stata trovata vuota) e dove è posta
una statua che la ritrae dormiente, come vuole la tradizione bizantina - il monaco
benedettino padre Daniel, si prepara alla solenne liturgia cui prenderanno parte anche
gli arabi cristiani. "L'Assuzione di Maria ci invita a meditare sul fatto che, anche
se qui in Terra Santa la vita è difficile, ci attende una promessa di felicità, di
unione intima con Dio". Da Messina il parroco don Antonello Angemi, ci illustra la
spettacolare Vara di Messina, un enorme carro trionfale alto
15 metri, di 10 tonnellate che sfila per per le vie della città richiamando una folla
straripante di persone. "La vita a volte è pesante come questa imponente vara
ma i pesi non impediscono che ci eleviamo verso l’alto. Così come il fatto che siamo
stati creati di cielo e per il cielo - ricorda don Angemi - non ci esonera dall'impegnarci
molto anche qui in terra come ha fatto Maria". (a cura di Antonella Palermo)