Padre Lombardi: il Papa rispetta il lavoro della magistratura vaticana
In occasione della pubblicazione della requisitoria e della sentenza sulla vicenda
della fuga di documenti riservati vaticani, il direttore della Sala Stampa della Santa
Sede, padre Federico Lombardi, ha tenuto un briefing con i giornalisti. Ce ne parla
Giancarlo La Vella.
Padre Lombardi
ha confermato come nella vicenda dei documenti vaticani illegalmente sottratti ci
sia sempre stata da parte delle istituzioni della Santa Sede una ferma volontà di
trasparenza, unita ad un profondo rispetto per il ruolo, la competenza e l’autonomia
della magistratura vaticana. Sentimenti, questi, pienamente condivisi - ha detto il
direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi - dal Pontefice:
“C’è
una chiara intenzione del Papa di rispettare il lavoro della magistratura e le sue
risultanze, e questo spiega anche l’assenza di altri interventi del Papa sull’argomento.
Questi non è che siano necessariamente esclusi per il futuro: rimane sempre nel potere
del Papa di intervenire”.
Si è dunque conclusa - ha detto ancora padre
Lombardi - una prima fase, necessariamente parziale, dell’istruttoria formale. Gli
stessi giudici, si afferma nella sentenza odierna, ritengono che ci siano fatti ed
elementi che impongono ulteriori analisi ed approfondimenti. Ci potrebbe essere, quindi,
un ampliamento del procedimento anche ad altri personaggi, attraverso rogatorie internazionali.
Rispondendo ai giornalisti su un’eventuale ipotesi di reato, prevista dal diritto
internazionale, di violazione del segreto di Stato, reato che sarebbe stato commesso
non dal solo Gabriele con il favoreggiamento dello Sciarpelletti, ma anche da chi
ha pubblicato i documenti vaticani, padre Lombardi ha detto che ulteriori sviluppi
della vicenda processuale si potranno conoscere solo nel prossimo futuro, presumibilmente
dopo la riapertura dei tribunali a settembre con i tempi del caso.