In Canada, Chiesa e governo insieme per aiutare il Sahel
Il Canada si mobilita per il Sahel: fino al 30 settembre, il governo di Ottawa ha
annunciato che verserà un dollaro per ogni dollaro donato dai fedeli all’organismo
“Sviluppo e pace”, appartenente alla Conferenza episcopale locale. L’annuncio arriva
dal sito Internet dei vescovi, sul quale si legge che “l’esecutivo canadese ha istituito
dei Fondi integrativi per il Sahel che verranno consegnati ad organizzazioni umanitarie
nazionali ed internazionali per aiutare le persone più colpite dalla crisi nella regione
occidentale dell’Africa”. Non solo: le istituzioni statali daranno un contributo iniziale
di 10 milioni di dollari, così da consentire alle organizzazioni umanitarie di fornire
al Sahel gli aiuti più urgenti, come l’acqua. Nella regione, la situazione è attualmente
degenerata a causa della siccità, dei cattivi raccolti, dell’impennata dei prezzi
alimentari, della fuga della popolazione e del clima imperante di insicurezza. I Paesi
più colpiti dalla crisi sono Mali, Niger, Burkina Faso, Ciad, Mauritania, Senegal,
Gambia e Camerun settentrionale. Benedetto XVI, ricevendo nel febbraio scorso i membri
della Fondazione "Giovanni Paolo II per il Sahel", aveva richiamato l’attenzione sul
dramma che si vive nella regione, affermando: “Esorto la comunità internazionale ad
affrontare seriamente l’estrema povertà di queste popolazioni le cui condizioni di
vita si stanno deteriorando”. (I.P.)