300 morti in Iran: ieri nuove scosse di terremoto, di cui una di magnitudo 5.1
Ancora scosse e tanta paura in Iran, mentre continua a salire il numero delle vittime
del terremoto che ha colpito ieri l'Iran: i morti sono ormai 300. Si contano almeno
5.000 feriti. La Mezzaluna Rossa riferisce di ''oltre mille villaggi colpiti'' e
di ''16 mila persone che stanno ricevendo aiuti''. Si lotta contro il tempo per aiutare
i superstiti del sisma. Il servizio di Fausta Speranza
Dopo
le due potenti scosse di sabato nel nord-ovest dell'Iran, anche ieri la terra è tornata
a tremare con una forte replica di magnitudo 5.1, seguita da almeno una quarantina
di scosse di assestamento. Danni peggiori e maggior numero di vittime nei piccoli
villaggi rurali nei pressi della città universitaria di Tabriz. Nei villaggi gli uomini
lavorano nei campi e le donne restano a casa: per questo la maggior parte delle vittime
sono donne e bambini. Michele Raviart ha parlato con Paolo Beccegato dell’Area
internazionale della Caritas italiana:
“Siamo entrati in contatto da sabato
con Caritas Iran, con cui collaboriamo da più di vent’anni soprattutto in situazioni
di questo tipo, purtroppo ricorrenti in quel Paese. E’ un Paese dove la prevenzione
è molto limitata, cioè la costruzione di edifici antisismici. Purtroppo non è stato
fatto molto negli ultimi anni e quindi i villaggi colpiti sono numerosissimi. Raggiungere
i villaggi più isolati sarà molto difficile. Quello che prevediamo è un lavoro molto
lungo, molto intenso, molto ampio.”
Secondo il ministro dell'Interno Najar,
che si è recato nei luoghi della tragedia su mandato del presidente Ahmadinejad, le
operazioni di salvataggio sono terminate e la priorità è “assicurare riparo e cibo
ai superstiti”. Da più parti arrivano messaggi di solidarietà al Paese. Paolo Beccegato:
“Lo
sciame sismico tipico di queste situazioni molto probabilmente implicherà un lavoro
di emergenza, quindi aiuti umanitari, viveri, soprattutto medicinali e interventi
di squadre sanitarie, che dovrà durare a lungo. Per gli standard internazionali generalmente
queste operazioni durano almeno tre mesi.” Dagli Stati Uniti arriva la disponibilità
“ad offrire assistenza”, in questo momento che Washington definisce tragico per Teheran.