In aumento le vittime del gioco d’azzardo. Mons. D’Urso: non c’è più nessun freno
Il gioco d’azzardo sbarca su Facebook. Tra breve tempo, gli iscritti del Regno Unito
potranno puntare soldi veri per tentare la sorte. Un test su larga scala dopo il
quale bingo, slot machines e poker saranno messi a disposizione degli utenti di tutto
il mondo. Allarme per il timore che questa ulteriore operazione di diffusione delle
scommesse on-line possa far aumentare il numero dei malati di ludopatia e spingere
tra le braccia degli usurai nuove migliaia di giocatori. Federico Piana ne
ha parlato con mons. Alberto D’Urso, segretario della Consulta Nazionale antiusura:
R. – Sto pensando
in questo momento soprattutto alle persone sole che, stimolate, saranno anch’esse
ancora di più vittime. Sto pensando in questo momento alla tutela dei minori, sempre
più evanescente. Sto pensando in questo momento alla cura dei malati del gioco patologico.
Sto pensando che mentre noi predichiamo di rileggere questo fenomeno - per il quale
dai 10miliardi di euro del 2001 spesi dagli italiani si è arrivati agli 80miliardi
spesi lo scorso anno, con le previsioni dei 100miliardi per la fine di quest’anno
e l’anno venturo - qui si è veramente in discesa, non c’è nessun freno. Credo sia
arrivato il momento che il governo Monti faccia un esame di coscienza.
D. -
Secondo lei come si può evitare che una famiglia, un giovane, una coppia, vengano
devastate da questo gioco d’azzardo, ormai senza più freni?
R. – Innanzitutto
credo che la pubblicità ingannevole sia una delle prime cause e credo che l’abolizione
della pubblicità ingannevole sia doverosa. Inoltre, noi con le fondazioni antiusura
in Italia, da tempo, abbiamo segnalato disastri personali legati all’azzardo, disastri
familiari e finanziari. Tutte queste cose non sono minimamente un punto di riferimento.
Infine, credo che le agenzie educative dovrebbero far sentire di più la loro voce
e innanzitutto, certamente, le Chiese. Ma bisognerebbe cercare di dare anche più voce
alle famiglie che hanno subìto le conseguenze della pubblicità ingannevole, perché
credo che la prevenzione resti la forma migliore per poter combattere l’azzardo.
D.
– Quindi per combattere questa pubblicità ingannevole lei propone una campagna per
far conoscere le storie tragiche di quanti sono caduti nell’usura...
R. – Queste
storie vanno fatte conoscere perché bisogna mettere un po’ in guardia. Credo che abbandonare
queste persone sia davvero insopportabile.