2012-08-12 14:17:58

Il nuovo vescovo di Ivrea Aldo Cerrato: l’amicizia con Gesù cambia la vita


Benedetto XVI lo ha nominato pochi giorni fa nuovo vescovo d’Ivrea: si tratta di mons. Edoardo Aldo Cerrato, 62 anni, piemontese, finora procuratore generale della Famiglia oratoriana di San Filippo Neri. Il prossimo 8 settembre, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, lo ordinerà vescovo, mentre l’ingresso ufficiale ad Ivrea è fissato per il 7 ottobre. Al microfono di Isabella Piro, mons. Cerrato racconta con quali sentimenti ha accolto il nuovo incarico:RealAudioMP3

R. – Mi chiedevo perché il Signore avesse scelto proprio me per una missione così sublime. La risposta la conoscevo: Dio sceglie secondo criteri che non sono i nostri, ci si sente indegni, ma tutta la storia della salvezza testimonia che Dio sceglie vasi di creta per portare il suo tesoro.

D. – Quali saranno le linee guida della sua missione episcopale?

R. - Ciò in cui desidero crescere anche come vescovo è la mia amicizia con Gesù Cristo, da cui tutto dipende. Ciò di cui sono certo è che nell’amicizia personale di ognuno di noi con Cristo crescerà anche la nostra reciproca amicizia di discepoli del Signore.

D. - Cosa porterà con sé ad Ivrea del carisma di San Filippo Neri?

R. – Padre Filippo mi ha guidato a comprendere e ad accogliere le verità della fede e la bellezza della vita, lo sguardo cristiano posato sull’uomo e sulla storia; in una parola, Gesù Cristo vivo e presente oggi, con il quale ad ognuno è possibile l’incontro che cambia la vita. E’ una lezione che apprezzo tantissimo.

D. - Al centro del suo stemma episcopale lei ha posto un’immagine della Madonna…

R. - Maria ha avuto il primo posto, quello che a Lei è dovuto, perché in Lei è iniziata la storia nuova di cui noi facciamo parte, è Lei l’aurora della Redenzione, la Madre della divina grazia. La mia povera esperienza me lo ha confermato mille volte. Ecco perché c’è la Vergine Santa nel capo del mio stemma.

D. – La presa di possesso della diocesi avverrà il 7 ottobre, proprio nel giorno in cui si apre il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione…

R. – Sì e oltretutto è la festa del Rosario: il mistero di Cristo contemplato dal popolo cristiano nella semplicità della preghiera quotidiana. E’ una gioia per me pensare che proprio in quel giorno, in quella domenica, si apre il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e la coincidenza mi pare proprio provvidenziale. Nuova evangelizzazione: proporre Cristo - il Rosario ce lo insegna - attraverso il cuore, la fede, la carità di Maria. La nuova evangelizzazione che altro può essere se non proprio questo?

D. – Quali sono i suoi auspici per questa sua nuova missione pastorale?

R. – Vorrei, questo è il mio intento, essere innanzitutto vicino ai preti. L’esperienza di 18 anni di procuratore della Famiglia oratoriana, se mi ha insegnato qualcosa, è proprio questo: vale di più un momento di vicinanza fraterna di tutti i programmi pastorali, pur indispensabili.







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