2012-08-11 12:44:14

Musica d'estate: al via a Pesaro il Rossini Opera Festival


Inaugurato venerdì sera al Teatro Rossini di Pesaro il 33.mo Rossini Opera Festival – che prosegue fino al 23 agosto - con un nuovo e suggestivo allestimento di Ciro in Babilonia, dramma sacro praticamente sconosciuto del quale è stata portata a termine l’edizione critica, in cui vicende bibliche, storiche e di fantasia si fondono nel restituire al pubblico la meraviglia e il piacere di un ascolto inaspettato, grazie alla felice direzione orchestrale di Will Crutchfield e all’originale regia di Davide Livermore. Il servizio è di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

“Or stanco Iddio di tollerarti omai, t’annunzia la pena meritata: il nuovo sol a nascer non vedrai, fian l’arme tue sconfitte e tu morrai”: il profeta Daniello appare in uno squarcio di mura che s’aprono tra dune di sabbia mentre l’empio Baldassarre riceve la tragica profezia nel corso del famoso banchetto. Ciro con le sue schiere persiane arriverà per compierla, conquistando Babilonia. Il ventenne Rossini, esattamente duecento anni fa, iniziava a Ferrara la sua carriera d’operista serio con un libretto aulico e biblico che l’oggi sconosciuto Francesco Aventi gli aveva fornito, condensando parti del Libro di Daniele, di fatti storici noti e di convenzioni teatrali disseminate di affetti, passioni, fedeltà, eroismi. “Rancidissime risorse” le avrebbe chiamate un rancoroso critico quattro anni più tardi. Che in mano, però, a Davide Livermore si rivelano del tutto funzionali grazie a un espediente rischioso e fantasioso, ossia il ricorso al cinema muto. Che irrompe nella messinscena, ricreando un passato di fantasia e meraviglia. Le posture dei personaggi dei grandi kolossal storici e biblici di ieri diventano quelle dei cantanti di oggi, Cabiria e La caduta di Troia di Pastrone, o l’episodio babilonese di Intolerance di Griffith, offrono fondali in movimento o immagini monumentali e creano una tridimensionalità nella quale è assorbito il pubblico del cinema in scena in cui a sua volta si immedesima quello dell’opera in sala. Uno spettacolo felicissimo, calibrato a misura, tutto giustamente in bianco e nero, un nuovo kolossal biblico che è stato applaudito con entusiasmo. Ovazioni che hanno accompagnato anche la straordinaria resa vocale del contralto polacco Ewa Podleś nei panni di Ciro, eroica, energica, umanissima nelle sue emozioni. Splendidi momenti musicali della partitura non mancano e un senso di irreparabile disfatta, di sotterraneo terrore e di inutile vendetta assale l’anima di Baldassare, prima che il grande tempio-mostro di Cabiria, il Moloch, diventi il luogo in cui precipita l’empio re degli Assiri, che aveva sfidato l’Altissimo.

Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2012







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