I big della finanza USA si preparano a una rottura dell’eurozona, mentre in Europa
Monti risponde alle polemiche
Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, a Wall Street ci si prepara
a una possibile uscita di un Paese dall’area euro. Intanto i quotidiani europei sono
impegnati a riportare le polemiche intorno alle dichiarazioni del premier italiano
Monti al quotidiano tedesco Der Spiegel di domenica scorsa. Il servizio di Fausta
Speranza
Strategie
di copertura, come i credit default swap: le Banche americane cercano di ridurre
l’esposizione netta nei Paesi in difficoltà, che varia dai 5,4 miliardi di dollari
di Morgan Stanley agli oltre 20 miliardi di JPMorgan. Poi ci cono Bank of America,
Citigroup, Goldman Sachs. Tutte si preparano perché, in caso un Paese lasciasse l'area
euro, non si debbano trovare a ricevere pagamenti in valute come dracma o peseta.
Ma veniamo in Europa: la stampa tedesca è insorta quando Monti ha sottolineato il
diritto dei governi a mantenere “un proprio spazio di manovra” indipendente rispetto
ai Parlamenti”. Attentato alla democrazia è il succo delle polemiche. Monti precisa:
“Non ho inteso auspicare una limitazione del controllo parlamentare sui governi che,
anzi, va rafforzato”. Piuttosto - spiega – voleva !sottolineare la necessità di un
costante e sistematico dialogo fra governo e parlamento” perché i governi in sede
di summit europei possano avere una certa flessibilità per giungere ad accordi. Solo
così – afferma Monti - si possono trovare soluzioni. E resta da dire che al premier
italiano arriva oggi un assist dagli Stati Uniti: il segretario al Tesoro, Timothy
Geithner, dichiara al Wall Street Journal che Monti non solo riporta fiducia nella
politica italiana ma può contribuire alla crescita in Europa.