2012-08-05 07:56:25

Nel 2013 elezioni in Madagascar. L'arcivescovo di Antananarivo: arrivare al voto dopo la riconciliazione


Nuove speranze per il Madagascar: a più di tre anni dal colpo di Stato guidato dal sindaco della capitale Andry Rajoelina, che ha deposto il presidente Marc Ravalomanana, la Commissione elettorale ha fissato il calendario per le nuove elezioni presidenziali: il primo turno si terrà l’8 maggio dell’anno prossimo. Ma la tensione resta alta nel Paese. Bernard Decottignies ne ha parlato con l’arcivescovo di Antananarivo Odon Razanakolona:RealAudioMP3

R. - Les élections, c’est bien, c’est une des solutions …
Le elezioni sono una delle soluzioni alla nostra crisi ma bisogna preparare la strada che porta al voto. Questa strada si chiama riconciliazione. Solo un popolo pacificato può affrontare le elezioni in un clima di serenità: fino a quando ci saranno conflitti interni non credo sia possibile che emerga in modo reale la volontà dei cittadini. Le Chiese cristiane stanno lavorando proprio in questo senso.

D. – Il popolo malgascio è stanco di questa situazione conflittuale?

R. - On le dit : effectivement, on en a assez de une situation aussi difficile, …
Così si dice: in realtà, ne abbiamo abbastanza di questa situazione così difficile, soprattutto in campo socio-economico. I politici sono rinchiusi nella loro sfera di potere, mentre i problemi che dobbiamo affrontare sono complessi e richiedono che ci si sieda a tavolino, con calma. Tra l’altro, nessuno vuole negare l’importanza delle elezioni, ma queste non possono essere considerate l’unica soluzione alla nostra crisi.

D. - Sperate dalla comunità internazionale un aiuto morale o anche un aiuto finanziario-economico per uscire dalla crisi?

R. - Tous les deux. Il y a l’aide morale, l’aide financière …
Entrambi. Sia l’aiuto morale che quello finanziario sono necessari vista la situazione attuale. D’accordo con la comunità internazionale, cerchiamo di lasciare più spazio di manovra a quei gruppi politici che si impegnano seriamente per trovare una soluzione alla crisi.

D. – Cosa si può fare di più per il Madagascar?

R. - En tant que Chrétien, moi je pense que il faut prier. ...
In quanto cristiano, penso che dobbiamo pregare. La preghiera è importante anche quando ci si trova di fronte a problemi di carattere socio-economico e politico. Penso che noi cristiani dobbiamo pregare di più per il nostro Paese, affinché quelli che hanno responsabilità si lascino guidare dallo Spirito e sappiano riconoscere ciò che è veramente bene per il Madagascar e trovino il coraggio di accettare quei sacrifici che lo Spirito chiede per trovare una soluzione condivisa.







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