Messa a Hiroshima in memoria delle vittime della bomba atomica. Mons. Celata: orrendo
delitto
Messa nella Cattedrale di Hiroshima, ieri mattina, in memoria delle vittime della
bomba atomica lanciata sulla città nipponica 67 anni fa. A concelebrarla c’era l’arcivescovo
Pier Luigi Celata, segretario emerito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
in visita in questi giorni in Giappone. Il presule, all’inizio del rito, ha pronunciato
un discorso. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Erano le 8,14
del 6 agosto 1945: il bombardiere americano Enola Gay sgancia la prima bomba
atomica della storia su una città causando oltre 250mila vittime, compresi i morti
in seguito alle radiazioni. Tre giorni dopo un’altra bomba atomica distrugge Nagasaki.
Mons. Celata parla di “orrendo delitto”. Poi loda il comportamento dei giapponesi
di fronte alla tragedia: “Con il vostro coraggio e la vostra ferma determinazione
– dice - avete come trasfigurato quella pagina profondamente oscura della storia dell’umanità
e ne avete fatto un punto luminoso di riferimento in cui si alimentano fiducia e speranza
per un mondo migliore”.
Invita quindi “a superare chiusure e paure” per aprirsi
“all’incontro con gli altri, anche se diversi da noi, riconoscendoci tutti membri
di un’unica famiglia umana con un comune destino”. E’ necessario accettarsi e rispettarsi
reciprocamente: “Nella sacralità della vita, nelle scelte della coscienza, soprattutto
in materia religiosa e nella dignità di ogni persona. Siamo chiamati ad unire le nostre
energie spirituali e materiali – ha aggiunto il presule - per collaborare, con fiducia
e speranza, all’edificazione di società più giuste e solidali, che possano vivere
in pace ed armonia”.
“Nel cuore di ogni essere umano e tra i popoli – osserva
- si annida la tentazione dell’egoismo, della sopraffazione, del dominio, dell’accaparramento
dei beni, spesso attraverso l’inganno, la violenza, la guerra. Tutti, credenti in
Dio e persone di buona volontà, dobbiamo reagire a tale rischio ponendoci a servizio
della pace, sostenuti dai valori spirituali delle nostre tradizioni”. Mons. Celata
invoca dunque il dono della pace: “Gesù è la nostra pace; Gesù ci dona la vera pace”
definendo "beati" i pacificatori “perché saranno chiamati figli di Dio”.
Ieri,
mons. Celata ha visitato anche il Museo della Bomba Atomica e partecipato alla Marcia
per la pace ad Hiroshima.