Primo week-end d'agosto, ma 6 italiani su 10 restano a casa
Una recessione "più profonda e lunga del previsto" per l'Italia, con ripercussioni
sulle banche del Paese. L’ultima, nera previsione dell’agenzia Standard & Poor's fa
da cornice al week-end che per molti dovrebbe segnare l’inizio delle vacanze estive.
Ma dalla crisi non si scappa e così anche le partenze cambiano volto. Quasi 6 italiani
su 10 restano a casa: per Federalberghi è stato di crisi e per le famiglie è emergenza
indebitamento. Il servizio di Gabriella Ceraso:
E’ il giorno
del bollino nero su strade e autostrade, con oltre 12 milioni di italiani in viaggio.
Ma siamo ben lontani da quando si aspettava agosto perché chiuse fabbriche, svuotate
le città, intere famiglie si mettevano in viaggio per un mese. Oggi è da 1 a 7 giorni
la vacanza per il 63% degli italiani: il mare, con la riviera romagnola, resta la
meta preferita con una spesa media di 741 euro rispetto ai 776 del 2011. Ma la contrazione,
in realtà, è ben più forte e a pesare, oltre agli effetti economici della crisi, ci
sono quelli psicologici. Carla Collicelli, vicedirettore Censis:
“Le
persone hanno ormai davvero paura di non riuscire a sbarcare il lunario con le risorse
che hanno a disposizione e quindi adottano comportamenti molto restrittivi anche al
di là di quelle che sarebbero, magari, le effettive possibilità economiche che hanno”.
6
su 10 italiani, dice Federalberghi, rimarranno a casa: un crollo di partenze del 29,5%
in un anno e un calo nel giro d'affari complessivo del 22% in un settore che dovrebbe
essere trainante. La contrazione c’è di certo, ma c’è anche chi sceglie pochi giorni
ma più distribuiti nell’anno e l’offerta si dovrebbe adeguare ...
“Abbiamo
un’offerta, appunto, di medio e alto livello e dovremmo forse imparare da altri a
fare offerte anche più a buon mercato”.
E intanto continuano ad indebitarsi
le famiglie italiane: per la Cgia di Mestre siamo ad una media di oltre 20mila euro,
con più incidenza al sud e tra le fasce più deboli. Ancora il Censis:
“Questo
dovrebbe probabilmente indurre chi ci governa a fare una riflessione più accurata
sul carico fiscale e sulle altre questioni che riguardano le politiche sociali, gli
ammortizzatori sociali …”.