2012-08-04 14:40:23

Cinema: storie, musica e attualità alle "Giornate degli Autori" di Venezia


Si aprono il 30 agosto con “Pinocchio”, il nuovo disegnato animato di Enzo d’Alò fedelmente tratto dall’opera di Collodi, le “Giornate degli Autori”, rassegna autonoma che si affianca alla Mostra del Cinema di Venezia. Molti i film in programma che raccontano il respiro del tempo, firmati da maestri celebri o da esordienti, con una rilevante presenza femminile, per un singolare incontro tra cinema, storia, musica, attualità. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Più che gli autori, a Venezia, parallelamente alla Mostra, si celebreranno, come annuncia Giorgio Gosetti che le dirige, le "giornate delle autrici". Molte al debutto, come registe, e con narrazioni impegnative: Hiam Abbass, volto notissimo della cultura palestinese, Solveign Anspach, icona del cinema nordico, la georgiana Rusudan Chkonia, con uno stuolo di donne invischiate nei falsi miti televisivi, la canadese Sarah Polley per le gesta di una famiglia di cantastorie. Se poi, nella selezione ufficiale, ci sono anche registi uomini, pure loro guardano alle donne e alle loro storie, ai loro sentimenti. Giorgio Gosetti, il direttore delle Giornate, precisa che questa significativa presenza non è stata né cercata né voluta.

“Pensare che cosa vuol dire avere una sensibilità creativa femminile è ben altro che dire ‘facciamo le quote rosa del cinema’. E’ un modo diverso di pensare alla realtà. Certo, forse anche il momento storico, forse anche la tecnologia digitale hanno messo finalmente in mano lo strumento del cinema non ad una élite, ma ad un grande popolo di cineaste”.

Consistente anche la presenza degli italiani:

“Siamo stati tutti d’accordo nel dire che questo è il momento di battere un pugno sul tavolo, questo è il momento di far vedere che c’è un cinema italiano con moltissima ambizione e che non ha paura, non si rinchiude: al contrario, osa. Va in giro per il mondo, scopre, prova linguaggi, prova modi diversi ed è fortemente popolare”.

Gosetti, se dovesse suggerire un titolo proiettato alle Giornate, quale sceglierebbe?

“‘Kinshasa Kids’, che è un film belga e che racconta una cosa spaventosa, e cioè che oggi nelle strade di Kinshasa in Congo ci sono oltre 30 mila bambini che vengono considerati stregoni, posseduti dal maligno e denunciati come tali dalle loro madri, pur di poter liberare le famiglie dal peso in più di un’altra bocca da sfamare. E sono bambini messi sulla strada, abbandonati da tutti. La cosa drammatica è che lo sono perfino dalle loro famiglie. Questo film è il loro riscatto: questo film suona a tempo di rap, suona a tempo di rock, ed è un modo diverso di pensare che si può vivere una vita diversa”.







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