Messaggio per la fine del Ramadan: "educare i giovani cristiani e musulmani alla giustizia
e alla pace"
“Educare i giovani cristiani e musulmani alla giustizia e alla pace”: è il titolo
del tradizionale messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
pubblicato in occasione della fine del Ramadan, a firma del cardinale Jean-Loius Tauran,
presidente del dicastero. Di seguito il testo:
Cari Amici musulmani,
1.
La celebrazione di ‘Id al-Fitr, che conclude il mese del Ramadan, ci dà la gioia di
presentarvi i cordiali auguri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Ci rallegriamo con voi per questo tempo privilegiato che vi ha consentito, mediante
il digiuno e altre pratiche di pietà, di approfondire l’obbedienza a Dio, un valore
a noi altrettanto caro. È per questo che, quest’anno, ci è parso opportuno incentrare
la nostra comune riflessione sul tema dell’educazione dei giovani cristiani e musulmani
alla giustizia e alla pace, che sono inseparabili dalla verità e dalla libertà.
2.
Come sapete, se il compito dell’educazione è affidato alla società intera, esso è
anzitutto, e in modo particolare, opera dei genitori e, con loro, delle famiglie,
delle scuole e delle università, senza dimenticare i responsabili della vita religiosa,
culturale, sociale, economica e del mondo della comunicazione. Si tratta di un’impresa
bella e insieme difficile: aiutare i fanciulli e i giovani a scoprire e sviluppare
le risorse che il Creatore ha affidato loro e a stabilire relazioni umane responsabili.
Riferendosi al compito degli educatori, Sua Santità il Papa Benedetto XVI ha affermato
di recente: “Per questo sono più che mai necessari autentici testimoni, e non meri
dispensatori di regole e di informazioni… Il testimone è colui che vive per primo
il cammino che propone” (“Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace” 2012). Ricordiamo,
inoltre, che i giovani sono anch’essi responsabili della propria educazione come della
propria formazione alla giustizia e alla pace.
3. La giustizia è determinata
innanzitutto dall’identità della persona umana, considerata nella sua integralità
; essa non può essere ridotta alla sua dimensione commutativa e distributiva. Non
dimentichiamo che il bene comune non può essere ottenuto senza solidarietà e amore
fraterno! Per i credenti, la giustizia autentica vissuta nell’amicizia con Dio approfondisce
le relazioni con se stessi, con gli altri e con l’intera creazione. Inoltre, essi
professano che la giustizia ha origine nel fatto che tutti gli uomini sono creati
da Dio e sono chiamati a formare una sola ed unica famiglia. Una tale visione delle
cose, nel pieno rispetto della ragione e aperta alla trascendenza, interpella pure
tutti gli uomini e le donne di buona volontà, permettendo di coniugare armoniosamente
diritti e doveri.
4. Nel mondo tormentato in cui viviamo, diventa sempre più
urgente l’educazione dei giovani alla pace. Per impegnarvisi in modo adeguato, si
deve comprendere la vera natura della pace che non si limita all’assenza della guerra,
né all’equilibrio delle forze contrapposte, ma è insieme dono di Dio e opera umana,
da costruire incessantemente. Essa è frutto della giustizia ed un effetto della carità.
È importante che i credenti siano sempre attivi in seno alle comunità di cui sono
membri: praticando la compassione, la solidarietà, la collaborazione e la fraternità,
essi possono contribuire efficacemente a raccogliere le grandi sfide dell’ora presente:
crescita armoniosa, svilupo integrale, prevenzione e risoluzione dei conflitti, per
citarne solo alcune.
5. Per concludere, desideriamo incoraggiare i giovani
musulmani e cristiani che vorranno leggere questo messaggio, a coltivare sempre la
verità e la libertà, per essere autentici araldi di giustizia e di pace e costruttori
di una cultura rispettosa dei diritti e della dignità di ogni cittadino. Li invitiamo
ad avere la pazienza e la tenacia necessarie per realizzare questi ideali, senza mai
ricorrere a compromessi ambigui, scorciatoie ingannevoli o mezzi poco rispettosi della
persona umana. Soltanto uomini e donne siceramente convinti di queste esigenze potranno
costruire delle società in cui la giustizia e la pace diventeranno realtà. Voglia
Dio colmare di serenità e di speranza i cuori, le famiglie e le comunità di coloro
che nutrono il desiderio di essere ‘strumenti di pace’! Buona festa a tutti!