In Siria, salesiani costretti a interrompere le attività: “È il caos”
“Da circa tre settimane le comunità salesiane di Aleppo, Damasco e Kafroun hanno dovuto
interrompere le loro attività, a causa della gravità della situazione, soprattutto
ad Aleppo e Damasco. La situazione è davvero molto dura e pericolosa, è un caos”.
A parlare, come riporta il Sir, è don Munir El Rai, salesiano siriano di Aleppo e
attuale vicario ispettoriale per il Medio Oriente. “Soltanto a Kafroun, una zona montagnosa,
abbiamo potuto lasciare ancora aperte le attività per i ragazzi della zona e per gli
sfollati. Ho chiesto ai salesiani di concentrarsi sugli sfollati venuti ad Aleppo,
Damasco e Kafroun dalle altre zone della Siria. Cerchiamo di aiutarli per quanto riguarda
l‘accoglienza e la sistemazione, fornendo loro il necessario per vivere. Cerchiamo
di sostenere i nostri ragazzi e giovani in questi momenti difficili”. I salesiani
in Medio Oriente operano in Egitto, Siria, Libano, Israele, Territori Palestinesi,
Turchia e Iran: qui gestiscono 14 oratori, 4 centri di formazione professionale, 2
parrocchie, 6 chiese pubbliche, 4 opere di assistenza ai profughi, un centro teologico
internazionale e 6 centri di cooperatori. (L.P.)