Lettera dei cardinali al futuro Papa Celestino V in esposizione all'Aquila per
la Perdonanza
E' stata presentata ieri in Campidoglio l’iniziativa “Roma incontra L’Aquila in occasione
della 718.ma Perdonanza celestiniana”, che prevede l’esposizione del documento degli
Archivi Segreti Vaticani con il quale i cardinali invitarono Pietro da Morrone, futuro
Celestino V, ad ascendere al soglio pontificio, proprio nei giorni in cui ogni anno
si rinnova nel capoluogo abruzzese il solenne rito, il 28 e 29 agosto. Al microfono
di Roberta Barbi il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, mons. Sergio
Pagano, spiega l’importanza di questo appuntamento:
R. - L’Archivio
Vaticano ha aderito a questa iniziativa ben volentieri, soprattutto per una città
così provata come L’Aquila, ma anche per il grande Pontefice, Celestino V, che rappresenta
la Perdonanza. L’Archivio Vaticano, quindi, presterà per alcuni giorni – in occasione
della Perdonanza – la lettera originale con cui i cardinali elettori, invitano Celestino
V ad accettare la sua elezione a Sommo Pontefice; lettera che fu portata all’eremita,
allora Pietro del Morrone, e alla quale poi ebbero, naturalmente, l’adesione. La lettera,
che attualmente si trova al Campidoglio, per la mostra Lux in Arcana sul quarto
centenario dell’Archivio Vaticano, sarà portata all’Aquila, naturalmente con la scorta
della sicurezza, ed esposta nel caveau della Banca d’Italia dell’Aquila, in modo da
garantire tutta la sicurezza possibile e potrà essere visitata insieme ad altri documenti
nei giorni della Perdonanza.
D. – Un’occasione molto importante, quindi, ma
prima della mostra Lux in Arcana, c’erano già state occasioni per vederla?
R.
– No, la lettera è sempre stata depositata qui dal 1602, quando il Papa Clemente VIII
la trattenne nell’Archivio di Castel Sant’Angelo. Originariamente si trovava al monastero
di Santo Spirito di Sulmona, poi venne qui, nell’Archivio Segreto Vaticano, e non
è mai stata esposta. L’occasione dell’esposizione Lux in Arcana al Campidoglio permette
di poterla spostare all’Aquila, dato che si trova già su territorio italiano, perché
noi, per norma, non possiamo esportare oppure portare in mostra i nostri documenti
fuori dal territorio dello Stato della Città del Vaticano. In questo caso la lettera
si trova già in Italia e con il permesso del Segretario di Stato, si è potuta quindi
prestare per alcuni giorni all’Aquila.