Il Congresso Usa vara nuove sanzioni contro l'Iran
Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato quasi all’unanimità nuove sanzioni contro
l’Iran, che colpiscono duramente chi permette a Teheran di vendere o trasportare petrolio.
E di Iran ha parlato anche il segretario americano alla Difesa, Leon Panetta, durante
la sua visita di ieri in Israele. Il premier israeliano Netanyahu ha però chiesto
sforzi più incisivi. Il servizio di Davide Maggiore:
Se l’Iran
deciderà di costruire armi nucleari, ha spiegato Panetta, gli Stati Uniti hanno “opzioni
da portare avanti” perché ciò “non accada”. Quanto è stato detto e fatto finora –
ha però ribattuto Netanyahu - non ha convinto l’Iran che la comunità internazionale
è “seria” nella sua intenzione di fermarlo. E anche il ministro della Difesa israeliano,
Ehud Barak, è stato scettico sulla possibile efficacia delle nuove sanzioni. Questo
significa un intervento imminente di Israele contro Teheran? Antonello Sacchetti,
esperto di questioni iraniane:
Io non sono così convinto che in realtà
non ci possa essere un attacco: sono convinto che non ci possa essere ora! A meno
di sei mesi dalle elezioni presidenziali americane e con l’attuale situazione internazionale,
non credo che sarebbe una cosa che gli Stati Uniti possano tollerare.
L’ipotesi
di un attacco non era stata esclusa – tra gli altri - dal candidato repubblicano alle
presidenziali, Mitt Romney, che negli scorsi giorni aveva a sua volta visitato Israele.
Secondo molti commentatori, le sanzioni varate dal Congresso sono anche una risposta
di Obama all’avversario del prossimo novembre.