Quindicina dell'Assunta nella Basilica di Santa Maria in Lata a Roma
E' iniziata ieri nelle Chiese orientali il tempo mariano per eccellenza centrato sulla
festa dell’Assunzione, la cosiddetta “Pasqua della Madre di Dio”. A precedere la solennità
è una “Quindicina” di preghiera e digiuno, la “piccola Quaresima della Vergine”. Adattata
allo stile liturgico occidentale, la “Quindicina” si celebra a Roma nella Basilica
di Santa Maria in Via Lata, da ieri al 14 agosto, dalle 21.30 alle 22.30. Ce ne parla
uno dei promotori, il padre servita Ermanno Toniolo, al microfono di Patricia
Ynestroza:
R. - La Quindicina
dell’Assunta - così la abbiamo intitolata - è la realizzazione “quasi liturgica” di
quello che si celebra nel mondo della Chiesa di rito bizantino, sia cattolica che
ortodossa, perché per la Chiesa bizantina la Dormizione è considerata come la Pasqua
della Madre di Dio, e i 14 giorni che la precedono sono chiamati piccola Quaresima
della Vergine, in analogia con la grande Quaresima che prepara alla Pasqua di Cristo.
Sono giorni di austero digiuno, nei quali i fedeli accorrono in massa in chiesa per
cantare l’ufficio di supplica alla Madre di Dio, chiamato Paraclisis, che ottiene
l’indulgenza plenaria, e alzano lo sguardo implorante alla Madre di Dio, glorificata
nei cieli, per ottenere grazia per sé, per le proprie famiglie, per il corpo e per
l’anima. Ma l’ufficio della Paraclisis di questi giorni, è veramente più che un piccolo
ufficio, è un ricorrere alla Madre di Dio con gioia, per prepararsi a celebrare la
Pasqua di gloria. Questo ufficio antichissimo è celebrato con tanta solennità specialmente
con due grandi testi: i Canoni, cioè due composizioni innografiche; uno è il Piccolo
Canone, l’altro il Grande Canone di supplica alla Madre di Dio per implorare grazia
e prepararsi a celebrare con solennità la Festa dell’Assunzione, la Dormizione della
Vergine, nostra Madre Celeste.
D. – Come viene adattato tutto questo al rito
occidentale?
R. – Noi, in Occidente, abbiamo assunto tutti questi Canoni e
abbiamo in un certo modo occidentalizzato, latinizzato la Liturgia bizantina, introducendo
sì i testi meravigliosi, innografici che essi hanno, ma aggiungendovi anche salmi,
letture bibliche, letture patristiche, intercalate perciò con i nostri canti. È un
ufficio meraviglioso, che ci porta giorno dopo giorno, con una gioia inesprimibile
ogni sera, a prepararci davvero al 14 agosto, vigilia grande dell’Assunzione della
Madre di Dio, in somiglianza con la vigilia grande del Sabato Santo, che è la Pasqua
del Signore. Allora canteremo, e canteremo tutti a Santa Maria Maggiore, canteremo
il grande ufficio e introdurremo non più i canoni paracletici della Liturgia bizantina,
ma i grandi testi, i Tropari, le splendide antifone della Liturgia russa che sono
circa 180. Apriremo il cuore all’Oriente unendolo all’Occidente, per respirare - come
ci augurava Papa Giovanni Paolo II - con ambedue i nostri polmoni, la Chiesa d’Occidente
e la Chiesa d’Oriente.