Nuova Costituzione in Somalia. Mons. Bertin: passo in avanti, ma molti limiti sui
diritti
L’Assemblea Costituente somala ha approvato all’unanimità un progetto di Costituzione,
dopo oltre 20 anni di guerra civile. “Un passo importante verso un futuro migliore”,
commenta il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, condannando poi duramente l’attentato
kamikaze contro l’assemblea che in precedenza aveva ferito un agente della sicurezza.
Sull’importanza della nuova carta costituzionale Davide Maggiore ha raccolto
il commento di mons. Giorgio Bertin, amministratore apostolico di Mogadiscio
e vescovo di Gibuti:
R. – Certamente,
l’approvazione della nuova Costituzione rappresenta un passo in avanti, anche perché
poi bisogna legarla alla creazione – o meglio, all’elezione – del prossimo presidente,
delle prossime cariche, che dovrebbe arrivare intorno al 20 agosto. Questo io direi
che è un passo importante. Bisogna tener conto, anche se io non ho potuto leggere
la bozza di Costituzione, che io avevo già notato alcuni aspetti, per esempio quello
che riguarda la libertà di religione, che sono piuttosto negativi, dal mio punto di
vista. Però è chiaro che in questo contesto di totale disordine, dopo 21 anni, è un
passo in avanti anche se dal punto di vista del rispetto dei diritti umani, in modo
particolare della libertà di religione, ci saranno parecchie cose da ridire.
D.
– I problemi della Somalia, purtroppo, non sono tutti politici né tutti risolvibili
sul piano politico. Di cos’altro ci sarebbe bisogno perché il popolo somalo vivesse
una vera pace?
R. – C’è bisogno di tempo, perché dopo 21 anni di continuo disordine,
di caos, di guerra civile riprendere le cose e farle funzionare risulta molto difficile.
Ecco perché bisogna esercitare un po’ di pazienza: anch’io dico, infatti, anche se
ci sono delle remore per quanto riguarda il rispetto di alcuni diritti, penso però
che sia un passo importante. E’ importante però che le autorità e la comunità internazionale
insistano sul ruolo educativo che ha una Costituzione per aiutare le persone in Somalia
ad aprirsi, pur rimanendo attaccate alle loro tradizioni, ad un mondo che conosce
tutte queste difficoltà, ad un mondo che le sta aiutando: la comunità internazionale
sta aiutando in modo particolare la Somalia. Io direi che la comunità internazionale
deve insistere anche su questo aspetto educativo che ha la Costituzione.