2012-07-31 14:17:33

Olimpiadi di Londra: un’occasione di evangelizzazione, dialogo e comunione


Non solo sport. Le Olimpiadi di Londra rappresentano una grande occasione di evangelizzazione, ma anche di comunione tra le diverse fedi cristiane. Come raccontato dall'agenzia Sir, camminando per le vie della città è possibile notare frati francescani che, insieme ai ragazzi della charity ecumenica “More than gold”, responsabile delle attività di evangelizzazione in tutto il Regno Unito per il periodo olimpico, e a giovani volontari finlandesi appartenenti all’organizzazione protestante “Youth with a mission”, diffondono la Parola di Dio nel tentativo di avvicinarsi a chi si è allontanato da Cristo. “Sulla metropolitana la gente è incuriosita dal nostro vestito e ci fa domande. Anche questo è un modo di testimoniare Cristo”, spiega padre Anthony Cho, parroco della Chiesa di San Francesco d’Assisi, appena fuori dal villaggio olimpico, in cui troviamo frati provenienti da varie parti del mondo: Portogallo, Argentina, Singapore, Isole Mauritius, Francia, Colombia e anche dalla comunità di Palestrina, vicino a Roma. Per padre Cho, i Giochi olimpici sono un’ottima opportunità per migliorare i rapporti all’interno di questa comunità multiculturale nella quale i parrocchiani provengono un po’ da tutto il mondo: Europa dell’est, Malesia, Singapore e Caraibi. “In occasione della cerimonia di apertura dei giochi - prosegue - abbiamo organizzato una festa: le persone delle diverse comunità hanno portato cibo e abbiamo fatto il tifo gli uni per le squadre degli altri, guardando le Olimpiadi su un maxi schermo”. A questo, fanno seguito molte occasioni di preghiera: “Fino al 10 agosto esporremo il Santissimo Sacramento dalle 9 del mattino alle 18 di sera e avremo quattro serate dedicate alle preghiere di Taizè. L’ultimo giorno delle Olimpiadi, domenica 12 agosto - conclude -, il vescovo di Brentwood, mons. Thomas McMahon, celebrerà una messa di ringraziamento”. “Non facciamo proselitismo imponendo il cristianesimo”, spiega Alice Lamula, volontaria finlandese, “cerchiamo di far sentire ai passanti che li amiamo e che il nostro affetto proviene da Gesù. Poi li invitiamo a messa o a bere qualcosa nella tenda dell’ospitalità che la parrocchia ha organizzato per accogliere i visitatori che vengono a Stratford per le gare”. (L.P.)







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