Nepal: il presidente del parlamento rassicura le minoranze religiose
Il Nepal non tornerà ad essere uno Stato confessionale indù. Lo ha dichiarato il presidente
della disciolta Assemblea costituente Subash Nemwang per rassicurare le minoranze
religiose del Paese, preoccupate dal perdurante stallo della discussione sulla nuova
Costituzione che dovrebbe sancire definitivamente la laicità dell’ex Regno indù. Intervenendo
domenica a un incontro a Kathmandu con i leader delle minoranze religiose nepalesi,
Nemwang - riferisce l’agenzia Ucan - ha spiegato che, a differenza di altre questioni
sulle quali le forze politiche non hanno ancora trovato un accordo, nessuno vuole
rimettere in discussione la secolarizzazione dello Stato stabilita nel 2007 dopo la
fine della monarchia. La laicità sarà quindi sicuramente confermata nella nuova Legge
fondamentale. Il testo costituzionale avrebbe dovuto essere varato lo scorso mese
di maggio, ma le divisioni dei gruppi politici, riguardanti in particolare il modello
federale e il numero degli Stati federali, hanno spinto il premier maoista Baburam
Bhattarai a sciogliere l’Assemblea costituente, accrescendo le preoccupazioni delle
minoranze che chiedono tutele e diritti nella nuova Costituzione. Nel Paese infatti
esistono ancora partiti e gruppi che vorrebbero fare del Nepal una nazione indù. Tra
questi il Nepal Defense Army (Nda), gruppo radicale indù che in passato ha colpito
persone e obiettivi cristiani. Secondo alcuni leader indù la laicità è per definizione
anti-religiosa e quindi non è accettabile. (L.Z.)