2012-07-31 12:30:36

Mercosur: tensioni precedono l'ingresso del Venezuela


Sarà formalizzato oggi a Brasilia l’ingresso ufficiale del Venezuela nel Mercosur, il mercato comune sudamericano, sbloccato il 29 giugno da Brasile, Argentina e Uruguay, in assenza del Paraguay, sospeso nella stessa occasione dal blocco a seguito della controversa destituzione del presidente Fernando Lugo il 22 giugno. Cristina Fernández, José Mujica e Hugo Chávez hanno confermato la loro presenza e, secondo fonti ufficiali, terranno un incontro a porte chiuse con Dilma Rousseff prima della cerimonia ufficiale. Approvato nel 2006 dai soci del blocco e ratificato in seguito dai Congressi di Argentina, Uruguay e Brasile, l’ingresso a pieno titolo del Venezuela era stato frenato finora proprio dal Paraguay. La rimozione di Lugo - riferisce l'agenzia Misna - ha favorito un polemico accordo politico raggiunto a Mendoza che ha tuttavia sollevato controversie in Uruguay, incontrando la ferma opposizione del vice-presidente Danilo Astori. L’intesa di Mendoza ha colto impreparato anche il capo della diplomazia di Montevideo che poco prima del vertice straordinario aveva assicurato che il Paraguay non sarebbe stato sospeso. Tra gli imprenditori brasiliani, uruguayani e argentini, l’ingresso del Venezuela suscita speranze di aumentare il giro d’affari ma anche preoccupazioni legate in particolare ai tempi di adattamento alle norme comunitarie da parte di Caracas. “Aspettiamo di sapere se si procederà rapidamente, se occorreranno anni o se saranno rispettate concretamente” ha detto nei giorni scorsi Rubens Barbosa, della Federazione delle industrie dello Stato di San Paolo. Gli interrogativi riguardano anche futuri negoziati per nuovi accordi commerciali tra il Mercosur e altri Paesi o blocchi. “Il Venezuela ha una visione limitata del mondo e può ostacolare nuove intese” secondo il presidente dell’Associazione per il commercio estero del Brasile, José Augusto Castro. Il riferimento immediato è all’accordo di libero scambio che il Mercosur ha sottoscritto con Israele, paese con cui il governo Chávez ha rotto le relazioni diplomatiche nel 2009. (R.P.)







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