Giornata di panico e disagi in India a causa di un blackout
Oltre 600 milioni di indiani sono rimasti oggi al buio per il secondo giorno consecutivo
a causa di un guasto sulle reti di trasmissione dell’energia elettrica causato probabilmente
dall’eccessiva domanda. In una vastissima area, dalla capitale New Delhi fino a Calcutta,
si sono registrati enormi disagi soprattutto per metropolitane e ferrovie. Per il
Paese che ambisce a diventare una nuova potenza mondiale e’ stato un brusco richiamo
alla realta’. Il servizio di Maria Grazia Coggiola: A New Delhi e in
parte del nord e est dell’India la corrente e’ tornata solo in serata quando i tecnici
sono riusciti a ripristinare il guasto avvenuto in un trasformatore nei pressi di
Agra, lo stesso gia’ collassato ieri. Il ministro dell’Energia, Sushil Kumar Shinde,
che curiosamente oggi e’ stato promosso alla guida del Ministero degli Interni in
un rimpasto di governo, ha dato la colpa all’eccesso di domanda di corrente proveniente
da altri Stati, soprattutto dal popoloso Uttar Pradesh. Il gigantesco e simultaneo
black out ha mandato in tilt la metropolitana di New Delhi creando scene di panico
tra i passeggeri intrappolati nelle carrozze. Allarme anche per oltre 200 minatori
di carbone in West Bengala tratti in salvo solo in serata. Per milioni di persone
in 19 di stati e’ stata una giornata di incubo, ma per fortuna senza conseguenze.
I black out sono un fenomeno frequente in tutta l’India nonostante il progresso economico
e i massicci investimenti di questi ultimi anni a tal punto che la popolazione ha
maturato una certa capacita’ di adattamento. Uffici, ospedali, fabbriche e anche le
abitazioni, almeno quelle abbienti, dispongono di generatori diesel e di batterie
di emergenza. Proprio questo ha fatto si che il piu’ grande black out della storia
non avesse conseguenze tragiche.