Congresso dell’Istituto Paolo VI a Nairobi: sempre viva l’eredità di Papa Montini
in Africa
Si apre oggi a Nairobi, in Kenya, il Congresso “Paolo VI e la Chiesa in Africa” organizzato
dall’Istituto Paolo VI assieme all’Università of Eastern Africa di Nairobi. L’incontro
che vede la partecipazione di numerosi porporati, presuli e studiosi africani si soffermerà,
per due giorni, sull’eredità del Magistero di Papa Montini per la Chiesa africana.
Sul tema dell’evento, Alessandro Gisotti ha intervistato il prof. Eugenio
De Caro, coordinatore per l’Istituto Paolo VI del Congresso di Nairobi:
R. - Abbiamo
visto che qui c’è un vero e proprio culto di Papa Paolo VI, che è il “loro” Papa.
E’ il primo Pontefice che ha messo piede in terra d’Africa e lo ha fatto con tanto
entusiasmo, tra l’altro sulla scia di un viaggio che aveva già fatto in precedenza
- e questo è meno noto - nel 1962. L’allora cardinale arcivescovo di Milano aveva
visitato delle missioni e da quel momento aveva cominciato ad innamorarsi dell’Africa.
Quindi è un Papa che ha visto una prospettiva di sviluppo del modo in cui viene interpretato
il Vangelo e di come l’inculturazione della fede si può attuare, secondo proprio una
nuova dimensione epocale. Quindi per loro Paolo VI è un inizio!
D. - All’evento
di Nairobi parteciperanno numerose personalità eminenti della Chiesa africana. Quale
il contributo più forte del Magistero di Paolo VI all'Africa?
R. - Noi faremo
il punto su quattro filoni che sono stati aperti dal Magistero di Papa Paolo VI: il
primo è il fondamento teologico dell’attività missionaria; il secondo, l’inculturazione
della fede, che Paolo VI aveva visto determinarsi e realizzarsi qui in Africa già
negli anni Sessanta con uno spirito del tutto nuovo, con delle nuove forze vive e
culturali che incarnavano il Vangelo; il terzo è la responsabilità della Chiesa verso
la società per promuovere pace e giustizia; e il quarto è la prospettiva dell’educazione
e della famiglia.
D. - Quali frutti si potranno raccogliere da questo Congresso?
R.
- Anzitutto noi abbiamo stimolato una riflessione: ci sono, infatti, delle importanti
relazioni da parte dei più eminenti studiosi e rappresentanti della Chiesa e delle
Conferenze episcopali africane, che hanno riflettuto su quanto ha detto Paolo VI e
porteranno le loro relazioni. Ovviamente pubblicheremo degli Atti che saranno anche
arricchiti da documenti e potranno avere una grande distribuzione. Questo è un punto
di partenza, ma siamo anche qui a proporre degli studi di dottorato su Paolo VI, perché
vengano all’Istituto Paolo VI per poter approfondire anche specificamente il Magistero
di Papa Montini. Un’ultima nota: la settimana scorsa è mancato il nostro presidente
- il dottor Giuseppe Camadini - e lui aveva voluto tantissimo questo Convegno, quando
mi chiese di organizzarlo lo scorso autunno. Noi vorremmo che questo fosse il suo
ultimo desiderio che si realizza e che pianta i germi del Vangelo anche in terra africana,
portando avanti quello che è stato il messaggio di Paolo VI e del Concilio Vaticano
II.