In Mali si aggrava la crisi politica. Forse intervento Onu
Si complica la crisi politica in Mali. Il presidente ivoriano Alassane Ouattara ha
dichiarato ieri che la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale chiederà
all’Onu di inviare una forza militare nel Paese, le cui regioni settentrionali sono
controllate dai ribelli Tuareg. E nella capitale Bamako, cresce la tensione tra il
presidente ad interim Dioncounda Traoré ed il premier Cheick Modibo Diarra. Il servizio
di Davide Maggiore:
In un discorso
trasmesso dalla televisione pubblica, il capo dello Stato ha annunciato che istituirà
un Alto Consiglio, da lui presieduto, per la gestione della crisi e che lui stesso
terrà le consultazioni per la formazione dell’esecutivo che Diarra era stato incaricato
in un primo momento di formare. E’ una pesante limitazione dei poteri del premier,
che tuttavia aveva già escluso di dimettersi, nonostante sia fortemente contestato
da numerosi partiti e movimenti politici. L’accusa principale è la mancanza di una
strategia per riprendere il controllo delle regioni del Nord. A questo proposito il
presidente Traoré ha ipotizzato, da parte sua, la creazione di una Commissione Nazionale
incaricata di trovare “soluzioni negoziate” alla crisi. Gli altri Stati della regione
puntano invece su un intervento delle Nazioni Unite, che tuttavia finora non hanno
accordato un mandato alla forza di pace di 3000 uomini che i Paesi dell’Africa Occidentale
sarebbero disposti ad inviare a Bamako: l’Onu chiede maggior chiarezza sui dettagli
della missione.