2012-07-30 15:59:46

Decreto sulla spending review oggi al Senato. In apprensione l’industria farmaceutica


Il decreto sulla revisione della spesa pubblica, dopo l’esame della commissione Bilancio del Senato, approda nell’aula di Palazzo Madama. Il provvedimento dovrebbe essere approvato definitivamente dal Senato già questa sera e poi passare alla Camera. Il decreto sulla spending review, nel corso dell’esame, ha subito alcune modifiche. Il servizio di Amedeo Lomonaco: RealAudioMP3

L’ultima modifica riguarda la stretta sui farmaci di marca: il medico che prescrive per la prima volta un farmaco ad un malato cronico sarà obbligato ad indicare quello generico. L’eventuale uso del medicinale specifico dovrà essere giustificato dal dottore con motivazione scritta. Pesantissime le ripercussioni per l’occupazione nel settore, come sottolinea Sergio Gigli, segretario generale di Femca Cisl (sindacato dei lavoratori dei settori di energia, moda e chimico) che si sofferma sul valore dei farmaci di marca:

Questi sono farmaci che hanno subito, nell’arco del tempo, una grande spesa in ricerca e poi chiaramente i brevetti vanno in scadenza. Tutti sono in grado di copiare questi farmaci, compresi anche i competitori che sono all’estero. E quindi, con costi che sono depurati dalla ricerca, i farmaci generici sono, in qualche maniera, messi nelle condizioni di essere venduti sul mercato a prezzi davvero stracciati. Sulle questioni dell’occupazione, noi siamo preoccupatissimi perché tante aziende, soprattutto italiane, non riusciranno a mantenere la propria occupazione. Sono nell’ordine di migliaia i lavoratori interessati a questi settori. Magari le farmacie e gli stessi ospedali risparmieranno un po’, ma chiudere un’impresa che ha migliaia di lavoratori significa perdere molto di più in termini di entrate, di tasse, di lavoro. Si comprime ancora la spesa. Quindi un disastro dal punto di vista del ritorno proprio sulla crescita.

La prescrizione obbligatoria del solo nome del principio attivo da parte del medico di famiglia si può tradurre anche in un aumento dei rischi per la salute. Ancora Sergio Gigli:

Recentemente, abbiamo visto che in alcune realtà italiane sono stati analizzati dei farmaci provenienti soprattutto dalla Cina che avevano problematiche piuttosto significative: addirittura alcuni medicinali erano fatti con tessuti di cadaveri. Immaginiamo le persone che sono abituate a quel tipo di farmaco specifico che, oltre a un effetto terapeutico, ha anche un effetto di serenità e tranquillità: questi farmaci sono stati assunti e non hanno assolutamente controindicazioni di nessun genere. Quindi questo comporta anche una scarsa serenità nel dire che tutto va bene. Per il malato, soprattutto quello cronico che ha bisogno dello stesso farmaco, questo ha un effetto psicologico: vedersi di colpo cambiare per una legge e non per la volontà del medico un farmaco comporta davvero problemi seri anche dal punto di vista della serenità del malato.

Un’altra novità riguarda il mondo universitario. Gli atenei potranno decidere di aumentare le tasse degli universitari fuoricorso. L'incremento potrà arrivare fino al doppio per gli studenti appartenenti alle fasce di reddito più alte. Il rischio - sottolinea Enrico Decleva, rettore dell'Università degli Studi di Milano - è che parte degli studenti fuoricorso, il 30 per cento degli iscritti, possa decidere di abbandonare gli studi proprio a causa di questo aumento. L'investimento pubblico in università e ricerca - ha ricordato infine il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo - deriva dalle tasse. per questo si deve porre grande attenzione a come si investono queste risorse.








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