Romania, referendum sul futuro del presidente Basescu
In Romania, si svolge oggi il referendum con cui 18 milioni di cittadini dovranno
decidere sulla possibile deposizione del capo dello Stato in carica, il conservatore
Traian Basescu: il presidente è accusato dalla maggioranza parlamentare social-democratica
di azioni contrarie alla Costituzione, e di responsabilità nell’impoverimento della
popolazione a causa del programma di austerità economica varato nel 2010. Basescu
ha visto la sua popolarità diminuire fortemente negli ultimi 24 mesi e, secondo alcuni
sondaggi, due romeni su tre sarebbero favorevoli alla destituzione. Per essere valido,
il referendum dovrà però superare il quorum del 50 per cento. Questa condizione, posta
dalla Corte Costituzionale, è stata aspramente contestata dalla coalizione social-democratica,
che tuttavia si è a sua volta attirata le critiche di Stati Uniti ed Unione Europea
per gli attacchi ai giudici e altri provvedimenti varati per ottenere il referendum.
Basescu, attualmente sospeso dalle sue funzioni, ha invitato al boicottaggio del voto,
dietro il quale - ha detto - “si nasconde un tentativo di golpe”. Il suo successore
ad interim, il social-democratico Crin Antonescu, ha invece ricordato che “il diritto
di voto è lo strumento fondamentale per la partecipazione dei cittadini” e per instaurare
“una democrazia solida e durevole”. A favorire l’astensione – tradizionalmente alta
nel Paese - potrebbe anche essere il periodo estivo, nonostante seggi supplementari
siano stati aperti in alberghi, bar e ristoranti delle località di villeggiatura.
(A cura di Davide Maggiore)