Cile: il clero di Mapuche chiede la fine della violenza e la ripresa del dialogo
I sacerdoti cattolici che fanno parte della pastorale Mapuche hanno chiesto di evitare
atti di violenza e hanno rivolto un appello a riprendere il "dialogo spezzato" tra
le comunità Mapuche e le autorità. "Non giustifichiamo la violenza come un modo per
reclamare la restituzione di diritti o pretese sulla proprietà delle terre. La legge
deve essere applicata e rispettata. Ma anche la violenza che la polizia sta esercitando
contro le comunità Mapuche è una cosa molto grave", ha detto il gruppo di sacerdoti.
In una nota arrivata all’agenzia Fides si legge ancora: "Ci dispiace soprattutto vedere
i figli dei Mapuche, gravemente feriti nella loro integrità fisica e psicologica da
parte delle forze di polizia". Proprio ieri, in pochi minuti, si sono diffuse su Internet
le immagini delle ferite inferte ai bambini Mapuche, che hanno suscitato emozione
nell’opinione pubblica internazionale. Dalle informazioni inviate all'agenzia Fides
dalla stampa locale, sappiamo che lo stesso presidente del Cile Sebastián Piñera,
dopo una riunione con il ministro dell'interno e i capi delle Forze dell'ordine, ha
dichiarato che darà tutto l'appoggio alla polizia per mantenere la sicurezza nella
zona. Nelle ultime settimane sono però aumentati gli episodi di violenza da parte
della polizia contro le manifestazioni. Il sacerdote gesuita Pablo Castro, che vive
in una comunità Mapuche, ha detto che le conclusioni della riunione sulla sicurezza
sono "vergognose", e si è rammaricato che tutto si sia focalizzato sui problemi di
controllo da parte della polizia. "Si ha l'impressione di essere tornati all'epoca
della colonizzazione, accrescendo le forze militari e di polizia nella comunità",
ha detto il religioso a Radio Cooperativa. (R.P.)