Il cardinale Comastri: le famiglie cristiane siano testimoni del mistero di Dio che
è amore
Nella ricorrenza dei Santi Gioacchino ed Anna, il cardinale Angelo Comastri, vicario
del Papa per la Città del Vaticano, ha celebrato la Santa Messa nella Parrocchia di
Sant’Anna in Vaticano. Sulla figura dei genitori di Maria, ascoltiamo la riflessione
del porporato, al microfono di Isabella Piro:
R. - I Vangeli
sono molto sobri. Non si parla affatto dei genitori di Maria. Come possiamo sapere
qualcosa riguardo i genitori di Maria? Guardando la figlia, guardando Maria, possiamo
intuire qual era lo stile di vita di Gioacchino ed Anna. Partiamo dal "Sì" dell’Annunciazione:
come ha fatto Maria a fidarsi ciecamente di Dio? Vuol dire che in casa, era stata
abituata a mettere Dio al primo posto. Il "Sì" dell’Annunciazione si spiega soltanto
come frutto di un clima di fede vissuto in famiglia, quindi trasmesso da Gioacchino
ed Anna. Non solo; il Magnificat è un intarsio di citazioni bibliche e Maria
rivela una grande conoscenza della Scrittura, eppure era giovanissima. Sicuramente
in casa, Maria aveva appreso dalla viva voce dei suoi genitori Gioacchino ed Anna,
i riferimenti biblici che poi diventeranno il tessuto del Magnificat; e questo
è bellissimo per noi. È quasi commovente sapere che in queste parole di Maria c’è
il clima di fede respirato in casa nella testimonianza dei suoi genitori.
D.
- Nell’ambito della celebrazione odierna, anche una preghiera a tutte le mamme. Perché
questa scelta?
R. - Perché oggi è necessario ed urgente riscoprire l’importanza
educativa della madre. Clémenceau, grande statista francese, neanche fervente credente,
un giorno esclamò: “I popoli si formano sulle ginocchia delle madri”. Questo vale
per quanto riguarda la formazione umana, ma ancora di più per quanto riguarda la formazione
di fede. Pensiamo a Papa Giovanni XXIII: il primo ricordo della sua infanzia, era
un ricordo mariano trasmesso dalla mamma, che accompagnando i figli ad un vicino santuario
dedicato alla Madonna, al piccolo Angelino Roncalli, indicò con il dito: “Vedi la
Madonna? È la tua mamma”. Che potere educativo ha la madre! Ecco perché vogliamo pregare:
perché le madri riscoprano la loro grande e insostituibile missione.
D. - Qual
è il significato della festa di Sant’Anna, in particolare in Vaticano?
R. -
Ha un particolare significato, perché in Vaticano lavorano tante famiglie e in un
contesto sociale di forte smarrimento del senso della famiglia, queste hanno il compito,
bello, di essere una lampada che illumina il volto della famiglia. Forse verrà un
tempo in cui molti prenderanno il lembo del mantello di noi cristiani e ci diranno:”Diteci
qual è il segreto della famiglia, perché non lo conosciamo più. Diteci qual è la missione
della famiglia, perché non la capiamo più”. Ecco allora, l’importanza delle famiglie
che vivono qui: essere uno specchio fedele della bellezza della famiglia, nella quale
si rispecchia il mistero stesso di Dio che è amore. E la famiglia è il santuario dell’amore.