Domani l'apertura ufficiale delle Olimpiadi di Londra
Il calcio femminile ha di fatto aperto ieri sera le Olimpiadi di Londra – terza città
nella storia ad ospitare i Giochi - ma sarà domani il giorno della cerimonia ufficiale.
Città in fibrillazione e pronta ad accogliere i tanti appassionati di sport ed i campioni
che sognano una medaglia olimpica. Ai nastri di partenza mancheranno 9 atleti trovati
positivi al test antidoping. Il clima nella capitale britannica ce lo racconta Sagida
Syed:
Gli occhi del
mondo sono puntati sulla cerimonia di apertura, quando Londra sfoggerà la trenta futuristiche
strutture completate in largo anticipo e l’organizzazione studiata nei minimi particolari.
La sicurezza, durante i 18 giorni di gare, sarà fornita da 40 mila tra poliziotti,
militari e agenti segreti, diecimila videocamere a circuito chiuso, per non menzionare
le cinque piattaforme per il lancio di missili terra-aria. Ai 10.490 atleti che prenderanno
parte ai giochi, si aggiungeranno i milioni di telespettatori giunti da ogni angolo
del pianeta. Il governo è riuscito a calmare tutte le categorie di lavoratori che
avevano minacciato lo sciopero, tra cui i tassisti, gli addetti alle metropolitane
e i dipendenti dell’Ufficio immigrazione. Il sindaco, Boris Johnson, non ha escluso
attacchi terroristici, né azioni di squilibrati, ma ha aggiunto che la capitale inglese
ha già dimostrato di essere in grado di ospitare con successo grandi eventi, come
il recente Giubileo della Regina.
Dunque domani l’inaugurazione della 30.ma
Olimpiade moderna, ogni edizione è passata alla storia per qualche evento particolare,
sportivo o extra sportivo. Quale sarà quello che caratterizzerà Londra 2012? Giancarlo
La Vella lo ha chiesto al noto giornalista sportivo, Giampaolo Ormezzano,
che ha seguito nella sua carriera 24 edizioni dei Giochi, comprese quelle invernali:
R. – Sarà la
“Twitterizzazione” dei giochi, la “Blogghizzazione” dei giochi: l’invasione dell’Olimpiade
da parte di questi congegni tremendi, che io non so neanche usare. Sarà un’Olimpiade
violata, filmata, registrata, inquisita, frugata da questi nuovi strumenti di comunicazione.
Invano i realizzatori hanno provato a vietarli, ma pare che questo sia il progresso
e non ci sia niente da fare. Ma, attenzione, questa è anche un’Olimpiade dove la tecnologia
provocherà il probabile superamento dei diritti televisivi, perché oramai con una
telecamera nascosta possiamo filmare tutta l’Olimpiade e mandarla gratuitamente a
chi sta dall’altra parte del mondo.
D. – Tutto questo metterà in secondo piano
l’aspetto agonistico, la prestazione dell’atleta…
R. – Sì, assolutamente. Io
ho una grande amica che va alle Olimpiadi, una persona stupenda, una “vecchia” signora:
si chiama Josefa Idem, grande canoista. Josefa fa l’ottava Olimpiade, ha due figli...
D.
– La crisi economica - ormai si parla sempre di questo – influirà in qualche modo
sui giochi?
R. – E’ molto curioso che si vada a Londra in questo momento: nel
1908 Londra, che è la prima città ad ospitare i giochi per la terza volta, diede la
scossa economica al mondo olimpico, dopo Atene ’96, Parigi e Saint Louis. Nel ’48
ci fu la scommessa alimentare e Londra riuscì a dar da mangiare a tutti gli atleti.
Adesso c’è questa crisi, che però penso il mondo dello sport patisca in maniera molto
limitata; io credo piuttosto alla crisi dello sport. L’Olimpiade oramai è troppo concorrenziata
da altri eventi sportivi, nel senso della frequenza degli stessi. I campionati del
mondo di atletica tolgono spazio all’Olimpiade, per non parlare dei campionati del
mondo di calcio, che non hanno quasi mai lasciato spazio al torneo olimpico, riducendolo,
per quanto riguarda il foot-ball ad una mera parata di dilettanti o quasi. E anche
questa volta sarà così. Quindi l’Olimpiade di Londra patirà le solite cose: la mercificazione
dello sport, il doping, la concorrenza degli altri grandi eventi.
D. – Tra
le tante Olimpiadi seguite, qual è un episodio che lei ama ricordare, al quale è particolarmente
attaccato?
R. – Roma 1960. Livio Berruti - mio compagno di scuola e amico fraterno
- vince i 200 metri piani. Io riesco ad entrare nello stadio Olimpico, ci abbracciamo
piangendo, poi lui tutto freddo mi dice: “Te l’avevo detto che avrei vinto almeno
una medaglia“, quasi a rimproverarmi per il mio eccessivo entusiamo. Insieme poi,
sulla mia auto scassata, siamo rientrati avventurosamente a Torino.