Si è spento il padre gesuita Lars Rooth: il ricordo di padre Lombardi
E’ morto sabato scorso, 21 luglio, nella casa per anziani di Myrbergska gården di
Uppsala, in Svezia, il padre gesuita Lars Rooth, per tanti anni responsabile della
Sezione scandinava della Radio Vaticana: aveva 90 anni. Padre Rooth era nato a Stoccolma
nel 1921. Dopo avere concluso gli studi, aveva vissuto per qualche tempo a New York,
dove si era convertito alla fede cattolica. Alla fine della Seconda Guerra mondiale,
nella quale aveva servito per alcuni anni come volontario nell’esercito britannico,
entrò nella Compagnia di Gesù dove completò gli studi di filosofia e teologia, parte
in Germania e parte in Inghilterra. Dopo la sua ordinazione sacerdotale nella chiesa
di Sant’Eugenia di Stoccolma, lavorò a Stoccolma e a Uppsala: fu redattore capo del
Katolsk kyrkotidning (“Periodico della Chiesa cattolica”, predecessore del “Periodico
Cattolico”) e sacerdote-studente a Uppsala. Padre Rooth entra in contatto con la Radio
Vaticana alla fine degli anni ’50, quando si stava sviluppando quella che sarebbe
diventata la Sezione scandinava dell’emittente pontificia. Fin dall’inizio degli anni
Sessanta, dalla comunità gesuita di St. Johannesgatan di Uppsala, registrava i programmi
radiofonici su nastro e li inviava per posta a Roma, dove venivano trasmessi dalla
Radio Vaticana in onde corte e lunghe. Le sue visite a Roma divennero sempre più frequenti
finché nel 1981 padre Rooth vi si stabilì, guidando la Sezione scandinava fino alla
metà degli anni Novanta. Diceva spesso che gli anni passati a Roma erano tra i più
interessanti della sua vita. Come inviato della Radio Vaticana aveva seguito Giovanni
Paolo II in molti dei suoi viaggi in tutto il mondo. Aveva anche insegnato lo svedese
al Papa prima della sua visita nei Paesi del Nord, nel 1989. Per un ricordo di padre
Rooth, ascoltiamo il direttore della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi,
al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Era un
uomo estremamente simpatico, sempre sorridente, molto amichevole e molto sincero.
Io ho lavorato con lui, soprattutto nella prima parte degli anni Novanta, quando sono
arrivato alla Radio come direttore dei Programmi, e lui era già da tempo responsabile
della Sezione scandinava. Ricordo che una delle sue biografie – perché credo che ne
abbia scritto più di una – si intitolava “More joy than pain”, cioè “Più gioia che
dolore”: questo esprimeva benissimo il suo carattere. In questa biografia, egli raccontava
una vita piuttosto avventurosa: era stato anche soldato volontario durante la Seconda
Guerra mondiale, prima di entrare nella Compagnia di Gesù; quindi aveva anche diverse
esperienze anche non facili da raccontare, ma sempre con un clima di gioia, di speranza,
di fiducia, estremamente costruttivo.
D. – Era un gesuita svedese: una cosa
piuttosto rara …
R. – Sì: i gesuiti svedesi sono veramente una estrema rarità,
perché naturalmente i cattolici in Svezia sono già una rarità e quindi tanto più i
gesuiti. Lui si convertì, non era nato cattolico, da famiglia cattolica, ma si convertì
quando aveva una ventina d’anni, ed entrò nella Compagnia dopo la Seconda Guerra mondiale
e con questo, sì, fu uno dei pochi rappresentanti svedesi nella Compagnia di Gesù,
perché i gesuiti che lavorano in Svezia sono in maggioranza tedeschi o svizzeri di
lingua tedesca.
D. – La sezione scandinava della Radio Vaticana è sempre stata
un punto importante di accoglienza. Quale il ruolo di padre Rooth?
R. – Credo
proprio che padre Lars Rooth abbia dato un contributo essenziale a dare questo volto
estremamente significativo della Sezione scandinava della Radio Vaticana, che non
è solo una sezione che trasmette ogni giorno un programma in una delle lingue scandinave,
ma è un luogo di incontro, di riferimento, di accoglienza per gli scandinavi che vengono
a Roma e che vogliono conoscere il Vaticano e la Chiesa cattolica. Persone di lingua
svedese o di lingua finlandese o norvegese, cattolici, a Roma, capaci di spiegare
che cosa è il Vaticano e la Chiesa cattolica a persone che spesso non appartengono
alla nostra confessione religiosa, sono molto rare e la Sezione della Radio Vaticana
ha esattamente un grande ruolo per questo servizio.
Un modo per saperne di
più di padre Lars Rooth è leggere la sua autobiografia, emozionante e ben scritta,
dal titolo “Accadde sulla strada per Roma” (Det hände på vägen till Rom”, ed. Askelin
& Hägglund).