Premio Michelangelo a Etsuro Sotoo, successore di Gaudì
Il vincitore della quindicesima edizione del Premio Michelangelo è lo scultore Etsuro
Sotoo, che ha ereditato dal genio dell’architettura modernista catalana il cantiere
de la Sagrada Família a Barcellona. Immedesimandosi nello spirito di Gaudí — «non
imitandolo, ma guardando là dove lui guardava» — Sotoo ha realizzato centinaia di
sculture, completando il portale della Natività e restaurando il chiostro del Rosario,
danneggiato dai bombardamenti della guerra civile. Tra le sculture di Gaudí che Sotoo
ha rifatto nel chiostro del Rosario c’è quella di un giovane operaio tentato dal demonio
dall’idea di farsi giustizia da sé, facendo esplodere una bomba. Il giovane anarchico
sta per sfiorare l’ordigno, ma il suo sguardo si fissa sull’immagine della Madonna,
al centro del portale. È proprio grazie all’incontro con Gaudí - riferisce L'Osservatore
Romano - che Sotoo ha incontrato Cristo e si è fatto battezzare con il nome di Luca
Michelangelo. Lo stesso Buonarroti, mentre ispezionava la materia, era solito dire
«qui dentro c’è Cristo», perché tutto ciò che esiste è occasione di rapporto con Dio.
«Se la bellezza può esistere da sola — ha detto recentemente Sotoo — le arti dell’uomo
no, perché non sono fini a se stesse, sono per la società. Non esiste arte senza amore,
non possiamo vivere bene da soli. La bellezza è dentro di noi, non nei musei, perché
Dio ci ha toccato il cuore. Il problema dell’uomo, forse, è proprio quello di non
ricordare la bellezza che ha in sé». Il Premio Michelangelo, ideato da Giulia Mazzarol
Pace, presidente dell’associazione culturale Il Cerchio, consiste in una scaglia di
marmo, a rappresentare un blocco di bianco statuario delle storiche cave del Polvaccio
— oggi Cave Michelangelo — offerto da Franco Barattini; la premiazione si svolgerà
il 29 luglio al varco di levante del Porto di Marina di Carrara. (R.P.)